Nei giorni scorsi, dopo l’interessante articolo pubblicato da Walter Tiberi sull’analisi politica del voto amministrativo, nel quale metteva in evidenza che il futuro deve essere di chi, il futuro, se lo deve costruire e comunque che una rottura con il passato ci deve essere, avevo sperato in un dibattito a sinistra che superasse le diatribe del recente passato, proprio con quei compagni che credono nel processo unitario della sinistra pur nelle diversità di opinione, chiamiamoli compagni di buona volontà.
In pratica quello che Ovadia ha dichiarato prima del voto europeo, quando di fronte alla domanda del perché la sinistra italiana sia così divisa e minoritaria, rispondeva che il difetto più grande della sinistra è quello di essere “narcisista” ed ” autoreferenziale” e senza che la stessa si sia resa conto dell’onda travolgente che è scaturita dal crollo del muro di Berlino.
Leggo invece che il PRC di Cortona apre un dialogo con il M5S su alcune tematiche territoriali. Non ci sarebbe nulla di male, nella collaborazione e nel confronto, se però ci fosse anche rispetto politico reciproco, ( quello che al PRC è mancato in questo ultimo anno nei rapporti con SEL ed il PD ) se non che è uscito proprio la scorsa settimana un articolo di Paolo Ferrero sul “manifesto” che invito il consigliere Matteo Scorchucchi a leggere, dal titolo PER UNA SIRYZA ITALIANA. SE NON ORA QUANDO?, che così recita testualmente: ” …e chi ha votato Grillo ha dato un contributo decisivo alla formazione di un gruppo in cui si annidano ogni sorta di razzisti e nazionalisti di destra.”
Soltanto poche settimane fa Grillo a Livorno definì il potere del PCI-PDS-DS e poi PD e della sinistra in Toscana ” la peste rossa”.
Mi fermo qui, perché ognuno è libero di fare e dire quello che crede, ma come può essere credibile un’alternativa di questo tipo al PD ?
Secondo me il problema è di altro tipo e cioè che nella sinistra cortonese c’è sempre stata la competizione per trovare un posto in giunta o in qualche incarico senza che vi sia stato un progetto politico condiviso e unitario da tutte le forze della sinistra ed ognuno ha cercato di risolvere in proprio le varie problematiche. PRC, SEL, Socialisti e Verdi contano a Cortona un 10% circa di voti, che sarebbe un bel patrimonio da sfruttare e 2 consiglieri, ma a causa di personalismi che tuttora esistono è difficile se non impossibile creare qualcosa di unitario.
Per il futuro è difficile fare previsioni, anche perché la situazione politica nazionale è molto fluida con grandi movimenti all’interno dei partiti, ma in sede locale consiglierei di interrogarci, di riflettere e discutere sul futuro che vogliamo dare a Cortona e ai suoi cittadini. Secondo me l’alternativa non può essere al PD ma al centrodestra, che presto vedrete tornare a compattarsi.
Doriano Simeoni
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