Politica

Bacheche, libertà d’espressione e censura

Nei giorni scorsi è stata messa in atto, su indicazione dell’autorità competente, la rimozione dei manifesti trattanti tematiche legate all’immigrazione pubblicati sulle bacheche politiche gestite da Mauro Turenci (attribuite alla lista civica con la quale si candidò in passati appuntamenti amministrativi), poichè vi erano stati ravvisati toni apertamente razzisti. La rimozione è stata poi compiuta dalle Forze dell’Ordine.

A titolo personale, avendo avuto occasione di leggere il manifesto in questione, mi trovo completamente d’accordo con quanto disposto dalle autorità. Non mi sembra affatto un atto di censura o repressione della libertà di pensiero, quanto piuttosto un’azione volta a far rispettare le più elementari regole del dibattito democratico che non deve in nessun caso sfociare in certe esasperazioni. Purtroppo di esasperazioni se ne vedono e sentono ormai troppe.

Va però dato atto che il provvedimento ha sollevato la reazione non solo del diretto interessato, ma anche di alcuni soggetti politici della destra locale.

Ribadendo che questo giornale rifiuta il razzismo e l’utilizzo improprio degli strumenti offerti dalla Democrazia e per questo più volte si è rifiutato di pubblicare determinati contenuti ricevuti, offriamo comunque un diritto di opinione a tutti, pubblicando stralci di quanto pervenutoci sul tema da parte di Turenci stesso, dal consigliere Luciano Meoni e da Fratelli d’Italia – AN.

La Redazione

 

Nella giornata di venerdì 28 luglio, mentre stavo raggiungendo Bolzano per motivi di lavoro, si è scatenato l’inferno.

Vigili urbani, Carabinieri e Vigili del Fuoco sono stati mobilitati per procedere al sequestro dei manifesti senza che venissi minimamente informato di quanto stava accadendo.

Le bacheche di alluminio anodizzato che li contenevano sono state danneggiate, distrutte e rese inservibili le serrature con un trapano elettrico, utilizzando la stessa tecnica dei topi di appartamento.

Nella giornata di sabato 29 i Carabinieri di Terontola mi hanno comunicato che sono indagato per razzismo.

Ho sempre sostenuto che questo sistema politico è profondamente ingiusto e malato e che la politica locale è sostanzialmente incapace di dare risposte alle tante urgenze del territorio.

Non credevo sinceramente che un manifesto dai toni ironici meritasse un simile spiegamento di forze e una risposta così muscolare perché non affermava la presunta superiorità della razza bianca ma affrontava un problema reale e molto sentito dall’opinione pubblica.

Per quanto mi riguarda, tutte le volte che ho affrontato il problema dell’immigrazione ho cercato di farlo in modo non emotivo ma in maniera intelligente e fuori dal coro.

Moschee, luoghi di culto e cimiteri islamici rapprentano soltanto l’effetto e non sono la causa di un fenomeno, quello migratorio, che sta assumendo dimensioni bibliche.

Esiste una precisa strategia per pianificare l’invasione e sostituire con gli africani la popolazione sempre più vecchia di un Occidente molle, decadente e privo di valori.

Dietro le Organizzazioni Non Governative che sbarcano sulle nostre coste decine di migliaia di africani non ci sono filantropi disinteressati ma l’Alta Finanza Internazionale che vuole distruggere le nostre tradizioni e la nostra cultura, liquidare le identità nazionali in nome del pensiero unico.

Mi dispiace che l’Amministrazione Comunale di Cortona abbia deciso di tapparmi la bocca e mi vergogno tanto del loro comportamento perché vivo in questo territorio, a cui sono legatissimo, da 43 anni.

Mauro Turenci

Negli ultimi giorni ho notato, in realtà non solo io, un aumento di “odio politico “, speso dettato da abnormi diversità di pensiero, distanze abissali di visioni più o meno giuste, insomma un ritorno al “passato” dove pochi erano gli “sconti” da fare all’avversario politico.

Chi conosce il sottoscritto sa bene, conosce bene il carattere, toni in dei casi anche forti, discussioni politiche, critiche, anche perché no, elogi, il tutto riportato almeno per quanto mi riguarda alla sfera prettamente politica, al ruolo che il soggetto ricopre, mai direttamente alla persona. Per svolgere il ruolo che ricopro, mi hanno insegnato questo, l’attacco anche forte deve rimanere mirato alla carica che quel soggetto ricopre, quindi quando “attacco” il Sindaco, non mi sento di attaccare la persona ma la carica che in quel preciso momento ricopre, questo vale per un assessore, consigliere comunale, dirigente. Fuori da questi ruoli, fuori dai contesti politici istituzionali il rispetto deve rimanere massimo, non sopporto quando un politico ti toglie il saluto per aver fatto tu il proprio dovere.

La situazione locale non è rosea, il popolo si sta dimostrando preoccupato per la crisi che attanaglia anche Cortona, esiste un problema legato all’immigrazione, ai profughi, ci sono criticità da far riflettere anche il più disattento del paese, tuttavia ognuno può e deve fare la propria parte, anche se le posizioni di alcuni non cambieranno, l’importante è rimanere legati al rispetto delle idee. Se in dei casi si usano toni forti e poco consoni alla situazione bisogna capire anche il momento, li la politica deve fare la propria parte non gettare odio ma svolgere semplicemente il proprio ruolo. L’interesse comune almeno per il sottoscritto è uno solo il territorio, il buon vivere, la legalità e la sicurezza.

Meoni Luciano

Apprendiamo, con disappunto, quanto nei giorni scorsi è stato fatto contro un cittadino cortonese, reo di aver offeso, a detta di qualcuno, il buon senso comune e di aver ostentato idee pericolose e intrise di razzismo attraverso la pubblicazione di manifesti, affissi in bacheche presenti in più punti del comune di Cortona. Stando alle ultime notizie, il cittadino in questione dovrà affrontare, quasi sicuramente, un processo per razzismo; le bacheche che per anni hanno contenuto i suoi scritti, molto probabilmente, verranno rimosse.
Conoscendo il cittadino, soprattutto la forza con cui da anni sostiene le sue idee, non si arrenderà e non si farà intimorire da tali misure, a dir poco fuori luogo. Non vogliamo entrare nel merito dei contenuti, ciò che era scritto nei manifesti poteva essere condivisibile o meno, ognuno ha la sua idea sulla questione trattata e le soluzioni prospettate sembrano essere le più disparate. Ciò che non comprendiamo è perché si voglia mettere “il bavaglio” a questo cittadino, impedendogli di scrivere e pubblicare ciò che pensa. Il tema dell’immigrazione, affrontato dall’autore dei manifesti con una certa ironia, con una dialettica a tratti sì provocatoria, ma chiara e non così lontana da ciò che poi accade nella realtà, riesce a smuovere le coscienze di molti.
Alcuni, forti di una loro pseudo cultura e usando sempre gli stessi termini, si scagliano contro chi, con modi più o meno condivisibili, cerca di ricordare che il problema dell’immigrazione c’è, ed è sempre più fuori controllo. Aiutare il prossimo è un dovere morale, ma lucrare sulla pelle di altri esseri umani è riprovevole.
Riteniamo più opportuno che il problema venga affrontato in modo serio, informando il cittadino sulle scelte fatte dall’Amministrazione in merito all’accoglienza, ai luoghi dove  questa verrà esercitata, se tutte le regole e le normative sono rispettate, se i locali utilizzati per accogliere queste persone sono a norma. Solo coinvolgendo, informando e rendendo partecipe la popolazione delle scelte fatte in merito a temi oggi così trattati e delicati si potrà evitare che l’odio sociale dilaghi, ma per fare ciò è necessaria una certa trasparenza e coerenza, in primis con se stessi, ciò che l’autore del tanto bersagliato manifesto può vantare senza “se” e senza “ma”, perché coerente da sempre con le proprie idee, mai barattate per una poltrona o per più facili guadagni; altri…chissà.
Si pensi a dare risposte serie e valide al cittadino, piuttosto che cercare di soffocarne le idee. Sulle modalità e la forma si può sempre discutere, si può essere più o meno d’accordo, ma guai a bloccare la voce di chi esprime le sue idee.
Da parte nostra c’è la massima solidarietà e appoggio al cittadino, all’uomo, all’amico Mauro Turenci.
FRATELLI D’ITALIA – ALLEANZA NAZIONALE CORTONA

Redazione

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  • Ogni cittadino ha diritto ed è libero di esprimere le proprie opinioni e idee, finchè non tracimano e sconfinano dai limiti posti dalla legge giusta o sbagliata che sia, ma quello che rilevo sul merito del problema è che c'è chi pensa che certi problemi legati all'immigrazione siano risolvibili in sede locale. Ciò non è assolutamente vero e lo dimostra il fatto che qualunque comune governato dal centrosinistra, Lega o M5S o centrodestra non ha risolto il ben che minimo dei problemi citati, semplicemente perché l'Italia attraverso il suo governo si è fatta del male da sola, in quanto il problema dei flussi migratori andava gestito e controllato da tutti i paesi che si affacciano sul mediterraneo con l'aiuto ed il supporto della Comunità Europea sia in termini finanziari che organizzativi. Sono 40 anni che diciamo di aiutare l'Africa, ma finora dopo averla sfruttata con il colonialismo, abbiamo fatto solo della carità, dell'elemosina spesso attraverso le missioni che comunque hanno fatto nel loro piccolo molto contro la fame e le malattie, però c'è un ma e cioè che il grosso del business con l'Africa riguarda la vendita delle armi da parte di tutti i paesi occidentali. C'è la miseria, la fame le malattie, ma le armi non mancano e non manca nemmeno l'ipocrisia di chi invece sostiene che si può contenere questo fenomeno, sapendo che non è possibile nemmeno con la forza ! Secondo me occorre ripensare tutta la politica internazionale di aiuto ai paesi poveri, compreso l'azzeramento del loro debito, qualcosa i paesi ricchi devono pur dare !!

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