Ieri, 17 febbraio, in uno dei tanti stadi italiani si è giocata una delle tante partite che si giocano in Italia la domenica pomeriggio, ma è stata una partita molto particolare, in quanto è terminata 20 – 0 …. sì, avete letto bene, proprio 20 – 0, e si trattava di Cuneo – Pro Piacenza, per quella che è stata l’ ultima, in ordine di tempo, pagliacciata del calcio italiano. Ma come siamo arrivati a questa situazione a dir poco grottesca e surreale?
La squadra del Pro Piacenza era nata nel 1919 ed è stata una squadra che ha sempre militato nelle serie regionali e nell’ ex Interregionale fino a pochi anni orsono. Poi, un bel giorno di qualche anno fa, per questa squadra si aprono le porte del calcio professionistico e la squadra emiliana disputa, più o meno onorevolmente, alcuni campionati di Lega Pro,l’ ex Serie C, in cui ottiene sempre la salvezza ed arrivando anche a giocare il derby con i cugini del Piacenza, anche loro caduti in disgrazia, tutto questo fino all’ inizio di questa disgraziata stagione che, a dire il vero, era iniziata anche bene con la squadra che, nelle prime quattro giornate di campionato, aveva anche raggiunto la prima posizione, ma l’ insidia era dietro l’ angolo. Nell’ estate dell’ anno passato, la squadra era passata di proprietà ed era stata acquisita da Giuliano Mannella, proprietario della Sèleco, quindi non proprio un’ Azienda sconosciuta, ma è proprio da qui che iniziano i problemi con i primi ritardi nei pagamenti, poi parzialmente risolti. Viene, però, poi fuori che la fideiussione presentata come garanzia all’ iscrizione alla Lega Pro era irregolare ed, in più, presentata in ritardo. La barca sta affondando, viene esonerato l’ allenatore Giannichedda e la squadra viene affidata a Maspero, ma non è questo il problema. I giocatori, e sappiamo che gli stipendi in Lega Pro non sono certo faraonici, non riscuotono ed iniziano ad andarsene, prima quelli in prestito fanno ritorno alle Società di appartenenza, successivamente gli altri, insieme a gran parte dei dirigenti, si svincolano e, vista l’ impossibilità di trovare giocatori che scendano in campo, iniziano le prime rinunce fino a giungere alla farsa della partita di ieri con il Cuneo giocata, si fa per dire, con soli sette giocatori, il minimo previsto dal regolamento per evitare la radiazione dopo tre rinunce consecutive, giocatori pare anche non a posto con il tesseramento, non più vecchi del 2000, con in campo anche il magazziniere trentottenne poi uscito per infortunio tra gli applausi; pensate poi che uno di questi ragazzi è potuto scendere in campo solo al sedicesimo della ripresa perché aveva dimenticato il documento a casa ed il padre ha dovuto fare una corsa in autostrada per andare a prenderglielo. Ed è notizia di poco fa che la Pro Piacenza, nel centenario della sua nascita, è stata radiata e tutte le partite fin qui giocate nel girone d’ andata non avranno valore per la classifica, che dovrà essere totalmente riformulata, e quelle da giocarsi verranno date tutte perse a tavolino per zero a tre. Fine delle trasmissioni, però …. però io adesso vorrei dire la mia: ma è mai possibile che gli organi competenti non si accorgano mai di queste situazioni al momento dell’ iscrizione di queste squadre, falsando, inoltre, la regolarità dei campionati? Il Pro Piacenza è solo l’ ultimo caso, in questa stagione era già stato radiato, pochi giorni fa, anche il Matera dopo avere accumulato quattro rinunce consecutive e trentadue punti di penalizzazione … trentadue punti di penalizzazione, ma vi rendete conto? E la cosa paradossale sapete qual è? Che nello stesso girone del Pro Piacenza ci sono la Lucchese, a cui sono stati dati sedici punti di penalizzazione, e, guarda un po’, il Cuneo, con quindici, questo solo per citare i casi più recenti perché se si dovesse andare anche solo all’ anno scorso si citerebbero anche casi di Società più grosse della Pro Piacenza che hanno fatto questa fine e si andrebbero a toccare tasti dolenti. Che cosa fare? La soluzione c’è, se si vuole: intensificare i controlli prima dell’ inizio dei campionati ed alla prima minima infrazione, RADIAZIONE perché, altrimenti, si falsano i campionati e se, per caso, a campionato in corso, arriva una penalizzazione anche di un solo punto, RADIAZIONE anche in questo caso e poi si riparte, con tutte le necessarie garanzie, l’ anno successivo, dalla Terza Categoria e non da una categoria o al massimo due più sotto di quelle in cui si era al momento della radiazione,questo solamente per il rispetto di tutte quelle Società in regola, e per fortuna ancora ce ne sono molte, che ogni anno presentano la documentazione necessaria corretta e nei tempi dovuti e si fanno un mazzo così per potersi iscrivere e poter partecipare al campionato di loro competenza. Avete sbagliato? Dovete pagare e ripartire dal fondo, perché non è logico che possiate ripartire solo per aver avuto un passato glorioso e ripartirete solo se darete le garanzie necessarie, altrimenti si chiudono i battenti. La mia domanda, adesso, è questa: quante altre Pro Piacenza dovremo ancora vedere? Io temo che non sia finita qui.
Stefano Steve Bertini