In una giornata, finalmente, di cielo assolutamente terso, il vostro corrispondente dalla campagna cortonese si è deciso a fare una camminata in mezzo al manto bianco che, in questi giorni, ha deciso di avvolgere, quasi, soffocandola, buona parte del nostro stivale. Partendo da casa mia, da quel della campagna di Tecognano, il vostro ha iniziato ad affondare i suoi scarponi nella soffice neve verso le 9e30 del mattino, per poi ritornare in quel di casa sua poco dopo le 11.
Ecco, alcuni di voi mi manderanno anatemi o accidenti o smadonnamenti vari, e vi capisco per i disagi che vi ha creato…breve parentesi: i disagi li ha creati pure a me…però credetemi che l’affondare i propri scarponi in mezzo alla neve, a mio parere, è la terza cosa più bella al mondo, come ho riportato su Facebook.
Una prima parte tutta in salita, per arrivare fin quasi al Torreone (che gli abitanti di Cortona e dintorni sanno dove sia, mentre per gli altri mi dispiace ma non posso perdermi in descrizioni lunghe e noiose), dove gli scarponi affondavano nella soffice neve fin quasi allo stinco; case e macchine ricoperte per buona parte, i campi totalmente innevati; gli olivi, con ancora, in alcuni, molte olive, appesantiti dal manto bianco; le impronte di tanti animaletti alla ricerca di qualcosa da mettere sotto i denti e le orme di chi, come me, insieme al proprio cane, aveva deciso di fare quello che ho fatto io stamani.
L’affanno, essendo da casa mia tutto in salita, mi ha, ad un certo punto, costretto a fermarmi e ad ammirare un paesaggio che da anni non vedevo. Anche case abbandonate ho visto nel mio cammino e, non abitandoci, appunto, nessuno, il manto bianco era rimasto completamente intonso.
Ad un certo punto, finita la salita, è, ovviamente, iniziata la discesa, anche questa abbastanza impervia. E’ vero, ovvio, che andando in giù si vada meglio che non andando in su, ma in alcuni casi o il ghiaccio o qualche ramo allegramente caduto a causa del peso insopportabile della neve ha reso abbastanza difficoltoso il mio ritorno verso quel di casa, dovendomi attaccare un po’ a tutto quel che trovavo. La soffice neve, abbondantemente posatasi sul terreno, ha ricoperto un po’ tutto il sentiero, quindi il vostro ha avuto un attimo di smarrimento, trovandosi fra rami caduti ed infami lastroni di ghiaccio, ma poi ritrovando un tratto di strada sgombro, senza alcuna difficoltà ha proseguito il suo cammino verso quel di casa da dove, spera, il suo racconto possa aver, in qualche modo, fatto dimenticare i disagi creatisi.
Ah, dimenticavo: a parte le impronte lasciate da animali e qualche sporadica persona, stamattina il vostro corrispondente non ha incontrato nessuno se non, poco prima di casa, un simpatico barboncino che, probabilmente, si è domandato: ” Ma che sei venuto a fa’?” Io, però non me lo sono domandato, ed in ogni caso avrei avuto la risposta pronta.
A la pròxima vez, amigos.
Stefano “Steve Bookie” Bertini
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