Da un paio di anni la mia passione per l’atletica leggera mi ha permesso di partecipare a manifestazioni sportive in varie città d’Italia e la prima cosa che mi ha colpito è il gran numero di atleti, con accompagnatori e familiari, che “popolano” questi posti.
E’ piuttosto evidente che il turismo legato allo sport è in grado di dare notevole linfa ai flussi, anche fuori stagione: ad esempio Ancona, avendo investito sulla costruzione di un palasport per l’atletica indoor, può beneficiare (anche per il fatto che altre strutture di questo tipo non esistono in Italia) di un costante numero di ospiti in tutti i mesi invernali, fra campionati nazionali giovanili, assoluti, master che si susseguono senza sosta in tutti i weekend da Gennaio a fine Marzo. Oltre a questo è stata anche sede dei Campionati Europei, a cui hanno preso parte 3mila atleti da tutto il continente, ovviamente accompagnati da familiari, amici, allenatori e quant’altro.
Cortona e tutti i comuni della Valdichiana da questo punto di vista non sono certo a zero: basta pensare a una manifestazione come la Rampichiana, alla Ronda Ghibellina, alle gare enduro castiglionesi e tanti altri eventi (trail, MTB, ciclismo, nuoto e molto altro) che raccolgono centinaia di iscritti provenienti da tutta Italia, con conseguenti benefici per tutta l’economia locale. Con orgoglio è quindi giusto sottolineare che numerose associazioni sportive organizzano con ammirevole sforzo un cartellone sicuramente di valore.
E’ però ancora distante il traguardo di un evento che possa andare oltre salendo a un livello superiore, oltre le dimensioni nazionali.
A confermare il peso del turismo sportivo mi viene in aiuto quanto detto recentemente da Stefano Ciuoffo, assessore al turismo della Regione Toscana, che ha parlato di un sempre più alto numero di stranieri ed italiani che scelgono la Toscana come meta delle proprie vacanze anche in virtù della valida offerta sportiva. Si calcola che tale afflusso sia cresciuto del 20% negli ultimi 3 anni generando un volume di affari di 900 milioni di euro.
In Italia, secondi i dati dell’Osservatorio Nazionale Turismo, il 20,9% dei turisti (italiani e stranieri) arriva proprio per fare vacanze sportive. I mercati di riferimento per il nostro paese sono soprattutto quello austriaco (32,3%), svizzero (25,2%) e tedesco(18,5%), ma è interessante notare come l’Italia sia appetibile per la vacanza sportiva anche per alcuni mercati di lunga destinazione: il 16,9% dei giapponesi e l’8,5% degli statunitensi sono attirati proprio dalla possibilità di fare sport. 113,16 euro è la spesa media al giorno tra alloggio, cibo e attività varie, ai quali va aggiunto un costo pro-capire medio di 97,43 euro per il viaggio. Oltre metà della spesa del turista sportivo (52%) riguarda imprese ricettive e ristorazione ma ci sono ricadute importanti anche per attività ricreative e culturali (24%) e per il settore agroalimentare (13%).
E’ chiaro che all’intera Valdichiana, per l’unicità del suo territorio e dei centri storici, non manca nulla per un ulteriore salto di qualità. Da questo punto rafforzare il lavoro di coordinamento degli enti locali, favorendo una sempre più stretta collaborazione fra società sportive e la ricerca di sostegni economici (sponsor) più munifici è doveroso.
Si potrebbe poi lavorare meglio anche per incrementare una presenza turistica “a basso impatto” e contemporaneamente far conoscere il bello della vacanza “lenta”, a piedi o in bicicletta. Proprio la bici è un campo su cui si potrebbe investire anche per lo spazio che gode nei media: secondo il report pubblicato da Repucom alle principali competizioni ciclistica italiane sono state destinate nel 2016 oltre 309 ore di trasmissioni televisive che sono state seguite da più di 97 milioni di spettatori.
Altri eventi da sviluppare possono essere, oltre al nuoto che ci ha regalato in questi ultimi anni anche interessanti campioni a livello mondiale, gare di atletica leggera per master e giovani; se non in pista (visto che una pista non esiste, ma vi sono solo impianti in asfalto come ad esempio lo stadio Maestà del Sasso – Sante Tiezzi che versa in cattivo stato, ma potrebbe essere resa competitiva con un modesto investimento) almeno su strada (marcia o corsa sulle lunghe distanze). A tal proposito ho visto in prima persona quanti genitori e familiari hanno seguito a Grosseto i giovani esordienti, ragazzi, allievi ed Juniores che si sono cimentati nella “due giorni” riservati alle gare di marcia.
E allora non ci resta che rivolgere un invito ai nostri Sindaci e Assessori allo Sport, oltre che alle nostre associazioni sportive: si può crescere ancora, si può arrivare a traguardi ancora maggiori. Proviamoci!