Dopo il voto a Castiglion Fiorentino ed a Monte San Savino si è avviato un interessante dibattito sulla questione della legge elettorale e sul peso che il premio d maggioranza può avere sulla “compressione della democrazia”. Era inevitabile che questa discussione venisse fuori a fronte di risultati per così dire anomali, che a mio avviso poi tanto anomali non sono.
La legge maggioritaria un pregio lo possiede, quello di garantire, salvo imprevedibili colpi di testa, la governabilità, cioè la possibilità per il sindaco, il presidente della provincia e quello della regione di poter portare avanti il proprio programma senza eccessivi equilibrismi.
Coloro che oggi se la prendono con il sistema elettorale, accusato di scarsa democrazia, di solito sono quelli che hanno perso, dovrebbero guardare anche al rovescio della medaglia.
Se a Castiglion Fiorentino si fosse votato con il vecchio sistema proporzionale, utilizzando il metodo D’Hondt avremmo avuto questa situazione: Bittoni 4 consiglieri, Filippi 4, Tanganelli 4, Nucci 2 , Mazzuoli 1, Menci 1. A Monte San Savino il quadro sarebbe stato questo: Scarpellini 4 consiglieri, Valdambrini 3 , Stanghini 3.
I numeri son numeri e il contesto sarebbe stato quello di una totale ingovernabilità con il rischio concreto di tornare dopo pochi mesi alle urne.
Questo per dire che forse i problemi stanno da un’altra parte, il punto principale è che i partiti, per come fino ad oggi li abbiamo conosciuti e per come li definisce l’articolo 49 della costituzione “tutti i cittadini hanno diritto di associarsi liberamente in partiti per concorrere con metodo democratico a determinare la politica nazionale”, non sono più in grado di garantire rappresentanza. Nasce da qui il proliferare di liste, movimenti ma soprattutto non deve meravigliare che l’astensione, sommata ai voti non validi, rappresenti il primo partito.
E questo fatto è tanto più preoccupante in un contesto di difficoltà economiche e tensioni sociali. Di fronte ad una richiesta, non so quanto evitabile, di pesantissimi sacrifici a famiglie e imprese, i partiti non sono stati in grado di affrontare con la dovuta determinazione una autoriforma che passasse necessariamente dal ridisegnare il proprio perimetro d’azione e le forme di finanziamento.
Tutto questo si innesta poi in contesti locali particolari basta pensare che, per motivi diversi, sia Castiglion Fiorentino che Monte San Savino venivano da due commissariamenti, la sospensione degli organi democratici non è mai di per se una bella cosa ed alimenta la spirale della sfiducia e della insoddisfazione tra la gente.
Non si spiega altrimenti il boom, chiamiamolo così, di liste sicuramente dignitose ma che in periodi normali a mala pena avrebbero raggiunto l’1 ,5 per cento dei consensi. Quella che è prevalsa tra tanti elettori è stata la voglia di dare un segnale forte, quasi un grido di dolore nel dire “ora basta”!
Non c’erano per fortuna o per sfortuna, a seconda di come si guardi la cosa, liste del tipo “movimento 5 stelle”, se avessero partecipato avrebbero creato più di un grattacapo e sono convinto che adesso, anche da noi, spunterà con l’estate qualche grillino, d’altra parte è la loro stagione.
Il tema che tutti dovrebbero porsi, invece di ragionare sui massimi sistemi, è come si riparte. Forse la soluzione è più semplice di quanto si pensi. Bisogna riprendere il mano il filo delle cose concrete, il lavoro prima di tutto e quale sviluppo vogliamo per i nostri territori, la tutela dei deboli, quelli veri, e soprattutto un progetto forte di riforma della macchina amministrativa. Il che non vuol dire cambiare di posto a qualche impiegato, significa affrontare con serietà una gara dura come l’ unione dei servizi, la semplificazione, i risparmi, fare cioè del comune una “impresa” al servizio dei cittadini. Introducendo nel governo locale quegli elementi che fanno la differenza: merito, professionalità, capacità di coinvolgere le energie migliori e soprattutto assumersi il rischio delle decisioni.
Insomma far svolgere alla politica quello che è il suo compito: progettare il futuro.
IL SANSEVERO