La manovra finanziaria contenuta nel ddl Stabilità per il 2015 ha passato positivamente l’esame della Camera dei Deputati. È una manovra, che personalmente, nella maggior parte dei casi reputo positiva ed innovativa. La parte che non mi convince e sulla quale sarei disposto a fare le barricate è quella riguardante i Comuni. Resto perplesso e faccio fatica a comprendere l’atteggiamento di Anci che mi pare un po’ troppo accondiscendente su questo aspetto.
Per onestà devo ammettere che ci sono aspetti positivi anche su questo fronte sui quali l’azione di Anci è storicamente riscontrabile:
· maggior diluizione della copertura del riaccertamento dei residui: fino a trent’anni nei casi di maggiore impatto;
· forte riduzione dell’obiettivo nominale del Patto per il 2015, che permette di invertire la tendenza degli ultimi anni
· Innalzamento dei limiti delle percentuali per l’assunzione di mutui per investimenti pubblici locali e sostegno agli investimenti attraverso contributi in conto interessi per un quinquennio;
· utilizzo dei proventi da oneri di urbanizzazione per il finanziamento di spese per servizi;
· mantenimento di una maggiore flessibilità nella gestione delle anticipazioni di cassa;
tutto questo, però, si scontra con la pesante riduzione del taglio di risorse, che resta superiore al miliardo di € per effetto della manovra attuale e per circa 300 mln. derivanti da leggi precedenti.
Un taglio eccessivo, anche in rapporto al rilevante contributo al risanamento della finanza pubblica che i Comuni hanno assicurato negli ultimi anni, come riconosciuto dall’Istat e dalla Banca d’Italia.
La cosa grave e preoccupante è anche il fatto che questo taglio sia avvenuto in corso molto avanzato dell’esercizio.
È, infatti, del 28 novembre l’ulteriore diminuzione delle risorse del fondo di solidarietà, una diminuzione che mette in seria difficoltà tutti i Bilanci delle Amministrazioni Comunali ad un mese esatto dalla fine dell’anno con tutti i servizi già programmati e contrattualizzati.
Da ex Sindaco mi auguro che l’obiettivo annunciato dal Governo di rivedere profondamente l’assetto dei tributi comunali possa portare, nei prossimi giorni, a delineare in modo positivo un sistema più semplice ed equo, in un quadro di vera autonomia fiscale.
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