L’anno scorso, proprio il 25 Dicembre, scrissi un pezzo lamentandomi delle tante banalità associate al Natale, chiedendo qualche sopresa e novità in più per il 2011. Qualcosa di meno prevedibile e stantio, qualcosa di nuovo che uscisse dai soliti schemi. Ma Caro Babbo Natale, davvero non ti sei regolato, regalandoci un anno veramente ma veramente di m….!!! E io sono stato veramente un gran c….ne, lo ammetto. Che torni Babbo Banale, perchè con la crisi siamo veramente in mutande.
Questo Natale 2011, non mi vergogno a dirlo, è stato il primo in cui veramente anche nella mia famiglia, ceto medio nel vero senso della parola (per le occupazioni dei genitori e per il reddito) ci si è sentiti poveri. O meno agiati del solito.
L’albero s’è fatto senza troppa convinzione, riciclando la roba dell’anno scorso e interrompendo la tradizione della pallina colorata comprata nuova nuova con scritto a pennarello l’anno (tipo: Federico 2012). Non c’era tempo e sarebbe costata un po’ troppo. Il regalo ai nipoti giovani s’è ridimensionato. Da 50 euro circa si è scesi ai 20-30. L’oggettistica (inutile) per zii e zie, suocera e tutto il resto si è risolta spendendo dai 3 ai 10 euro al massimo. Bazzeccolle, “pensierini” (termine orrendo) e nulla più.
Io non ho ricevuto nessun regalo, se non un 100 euro rifilati (50 e 50) dalle due famiglie di nonni. Che per carità, grazie nonni, ma ormai è come quei ddu ggettoni di Un sacco bello e a Firenze mi basteranno si è no 3 giorni
Ieri sera non abbiamo fatto il cenone (la scusa era che non c’era il tempo di organizzarlo, avendo fra l’altro il nonnetto ricoverato in ospedale), ma tutti sappiamo che non s’è fatto anche per evitare una spesa in fondo superflua
Siamo tutti qui oggi, mentre scrivo, al classico pranzo (con meno antipasti e meno arrosti e senza pesce) ma rimpiango il Nonno (ospedalizzato) che mi dava allegramente del gay, il luculliano tavolone e il mangiachèbbuòno dei parenti anche se di sicuro magnà meno ce fa solo bene
E dire che siamo molto fortunati, visto che i miei genitori hanno un lavoro che non è a rischio e quindi non finiranno mai fra i 37mila disoccupati della provincia di Arezzo
La domanda che mi sono posto allora è questa: se fossimo come quei 37mila come faremmo? Come l’hanno passato, loro, il Natale. Magari coi figli da mantenere…
Perchè è brutto essere poveri, ma ancor più brutto è non esserlo e poi diventarlo.
Al 2012 chiedo questo: non mi frega niente del Natale luculliano, posso accontentarmi anche di un ritorno al “Ceppo” con i mandarini e 0 regali ai bimbi, ma vorrei che la gente avesse un lavoro, e magari pagato, per non doversi umiliare o dover rinunciare ai valori basilari della vita fra cui c’è anche l’avere l’opportunità (e non l’obbligo) di fare un Natale Banale
ps la foto ritrae una donna dei sogni, che spero sia il mio personale regalo insieme al lavoro per tutti nel 2012 🙂
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che bello sapere di non essere soli. anche la cifra dei regali percepiti è la stessa