Opinioni

Residenti dichiarati e residenti reali, un problema da affrontare

Le chiusure dovute al Covid 19 hanno evidenziato sempre di più lo spopolamento dei centri storici, ivi compreso quello della nostra città.

Un problema oggi divenuto ancor più palese: è sufficiente girare per i vicoli e le strade del centro storico di Cortona in questi giorni per arrivare alla conclusione che il numero dei residenti anagrafici è probabilmente molto superiore a quello di coloro che sono realmente presenti in città. Mi è bastato controllare per qualche settimana, tra l’altro, la presenza dei sacchi contenenti rifiuti che erano depositati all’esterno delle abitazioni in attesa di essere raccolti dagli addetti al servizio.

Qualche anno fa furono consegnati 885 Kit per la raccolta dei rifiuti in modo differenziato all’interno delle mura. Ad oggi il numero dei ritiri giornalieri non dovrebbe invece superare i 300-320.

Analoga conferma ho ricevuto parlando con quei pochi commercianti rimasti aperti come i due alimentari, i tre tabacchini, la sola edicola (che peraltro apre solo al mattino) e l’unica ferramenta. “I residenti sono rimasti pochissimi e in maggioranza anziani”, questa è stata l’univoca risposta che ho ricevuto.

Le iniziative da mettere in campo per ripopolare il nostro Centro Storico le ho più volte suggerite e necessitano di politiche efficaci.

Voglio però ricordare ai nostri amministratori (maggioranza e minoranza), in attesa di provvedimenti che ritengo ormai irrimandabili, che una prima fondamentale azione utile sarebbe quella di controllare le residenze delle abitazioni nel Centro Storico e nell’intero territorio comunale. Forse salterebbero agli occhi residenze dichiarate, ma non reali, che molto spesso generano elusione sugli importi IMU e TARI, come pure sulle forniture di servizi non calcolati come seconda casa.

Mettere in campo iniziative di questo tipo contribuirebbe a migliorare il rapporto fra cittadini e istituzioni ristabilendo giustizia e andando a colpire i “furbetti” andando anche in controtendenza con le abitudini nazionali che, purtroppo, tendono sempre a “condonare”.

Sarebbe un primo, importante, passo e confidando nei nostri amministratori locali mi auguro che venga posto in essere quanto prima.

Valter Lupetti

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Valter Lupetti

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