Jorge Mario Bergoglio è il primo Papa sudamericano, il primo gesuita, il primo Francesco. Ed è il primo Papa eletto nell’era Facebook. E se le recenti elezioni politiche, pur nel bombardamento naturale di commenti e link, erano passate via senza grossi scossoni su Facebook, l’elezione del Papa uno scossone bello grosso l’ha provocato. Attualmente poco più di 42mila persone (per la precisione 42.327 alle ore 14:37 del 14 marzo) hanno messo mi piace e hanno perciò trovato verosimilmente simpatica la pagina “Il Tossico Che Ha Annunciato il Papa”.
Tralasciando sull’uso della maiuscola tipicamente bimbominkiesco, mi pare il caso di segnalare che il cardinale protodiacono Jean-Louis Pierre Tauran ha dei problemi di salute e nello specifico, stando a quanto riportato dal sito Catholicculture.org, soffrirebbe del morbo di Parkinson. E che quindi i suoi gesti così disagiati nel momento della proclamazione non sono stati dettati da stati di ebbrezza. L’episodio, insignificante quanto vogliamo, è comunque il simbolo di come nel 2013 basta avere un telefono da 100 euro per commettere una gaffe terrificante dagli esiti così imprevedibilmente ampi e allo stesso tempo così dannatamente ripugnanti. Ed è il simbolo che, purtroppo, ci sono dei casi in cui va rivisto il concetto stesso di diritto di parola. C’è anche un elemento aggravante: la pagina è comparsa subito ieri sera, ma ancor prima di ricevere mille mi piace, una ragazza ha commentato in bacheca che forse era meglio abbassare i toni perché aveva letto che Tauran è malato. Ho tirato un sospiro di sollievo: “Menomale, adesso banneranno il link”. 15 ore dopo, invece, la pagina è in continua espansione.
Non sono solito scandalizzarmi o fare il giustizialista, ma è devastante pensare che solo l’uno per mille della popolazione italiana possa essere così disinformata o semplicemente così ingenua nel non pensare fino a 10 prima di aprire bocca (cioè, prima di digitare i tasti), e tutto questo nonostante le interminabili ore di diretta in tv e nonostante siamo un popolo cattolico, almeno in teoria. A onor del vero, e non per fare l’avvocato del diavolo, vorrei riconoscere all’italiano medio(cre) di non esser stato correttamente informato dai nostri giornalisti, tutti occupati ieri sera a creare pathos nel pubblico, mostrare immagini di folla esultante (Raiuno, la rete del Governo e del Clero), intervistare persone in piazza chiedendo loro se fossero contente che fosse stato eletto Bergoglio (non è mica il Palio di Siena, mah), santificare con espertoni teologi e nessuno che abbia azzeccato il pronostico. Dimenticandosi quindi di fare cronaca: magari un po’ scomoda – non credo che Tauran desideri spettacolarizzare i suoi problemi di salute, e gli va dato merito – ma doverosa nella misura in cui in molti si sono chiesti cosa avesse di strano quel povero cardinale. Su Wikipedia, peraltro, pare che la notizia sia stata aggiunta solo ieri.
Infine una considerazione proprio sulla diretta tv finale, che ha tenuto attaccati milioni di spettatori in tutto il mondo in un orario comodo e accessibile per quasi tutta la popolazione cattolica terrestre (un’elezione mattutina avrebbe tagliato fuori gli spettatori sudamericani), momento finale anche per quelle web tv o siti internet che da 48 ore stavano facendo la diretta del Conclave (ma cosa ci sarà da trasmettere se non un fumo che si alza al cielo?). Ecco, dalle 19:06 alle 20:10 le tv hanno ripreso costantemente quella grossa terrazza, facendo pensare che il protodiacono dovesse uscire da un momento all’altro. Però due secondi prima che uscisse davvero, se ci avete fatto caso, hanno inquadrato il balcone con l’immagine stretta, sintomo che il regista sapeva perfettamente che sarebbe arrivato il momento. Stessa cosa si è ripetuta per l’uscita di Bergoglio. Eh sì, anche l’elezione del Papa è diventata un carrozzone mediatico. Alla prossima (spero lontana nel tempo), mi aspetto che mettano le webcam nella Domus Sanctae Marthae.
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Concordo in pieno.
Prima o poi i 42.327 si troveranno faccia a faccia con Qualcuno: chissà se cliccheranno "mi piace"...!