Io voto Bersani, ma non è questo il punto. Il punto è che in questi ultimi giorni i toni si sono molto inaspriti e questo clima rischia di vanificare il lavoro che è stato fatto dal Segretario prima e poi dai volontari di tutti i comitati per costruire tutti insieme questo bel momento di partecipazione democratica.
Si è passati dai toni del fair play ai colpi bassi in 24 ore e questo atteggiamento si è esteso a tutti i livelli da quello nazionale a quello locale. Non avrei voluto sentire da ambo le parti di spintoni, retro-pensieri, tifoserie da stadio, rancori personali, subdole strategie alla vigilia del ballottaggio.
Siamo andati alle primarie con un grande progetto, quello di governare questo Paese insieme alle forze del centrosinistra, per risanarlo e per ridare una speranza di futuro a tutti. L’obiettivo non è quello di vincere una partita di pallone ma di risollevare l’Italia. Non ci sono nemici ma solo compagni di viaggio che hanno una visione diversa del percorso ma non della meta. E lunedì sarà il primo giorno in cui dovremo tornare a lavorare tutti insieme per quella meta, perchè ci sarà bisogno del supporto di tutti per arrivare al traguardo.
Le diverse anime che sono venute fuori dal primo turno delle primarie sono l’essenza stessa e la forza del Partito Democratico. Il PD è nato da due grandi culture politiche del novecento e si è fuso nella consapevolezza che sarebbe stato un grande partito con sensibilità diverse. Di queste anime possono prevalere a volte una a volte l’altra ma l’obiettivo deve essere comune soprattutto per una forza che si candida alla guida di un Paese.
Mi piacerebbe che domenica sera festeggiassimo tutti insieme il grande successo delle primarie, un successo che già c’è stato sia per la voglia di partecipazione al voto sia per il rinvigorirsi di una speranza e credibilità nell’azione politica.
Domenica scorsa Il nervosismo di Grillo era evidente. Più di 3 milioni di persone si sono messe in fila ordinatamente e pazientemente per esprimere in maniera democratica il loro voto senza urlare e sopratutto senza vaffa. Non lo facciamo gongolare proprio ora.