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Palio, il pagellone di fantini e rioni

Silvano Mulas detto “Voglia”, 9. Castiglioni dovrebbe andar fiero di avere nel proprio albo d’oro uno dei migliori fantini nel panorama nazionale. Il merito va a Porta Fiorentina e al capitano Loris Fanelli di averlo portato qui. Il merito è soprattutto suo, che regala un’altra giornata storica al terziere arancioverde.

Alberto Ricceri detto “Salasso”, 6. Un 6 politico perché è difficile giudicare un fantino su appena 15 minuti di mossa, soprattutto se a vincere è un suo compagno di colori. Siamo sicuri che tornerà da queste parti. Per vincere, e per regalarci alcune delle sue imperdibili e spettacolari “salassate”.

Walter Pusceddu detto “Bighino”, 5. È la prima insufficienza in sei Palii. L’errore? Aver accettato una mossa discutibile: per il re delle partenze è una pecca imperdonabile. Va detto però che in sei Palii corsi, Bighino ha vinto quattro volte e nelle restanti due è stato l’unico che ha messo in difficoltà il vincitore. Insomma, resta l’uomo da battere.

Federico Ghiani detto “Strappo”, ng. Ma lui c’era al Parterre?

Alessio Migheli detto “Girolamo”, 4. Nanneddu va forte (ottimo lo spunto sabato alla Provaccia), ma lui quando conta si fa imbambolare. Solo dieci mesi fa a Siena, di rincorsa col Nicchio, diede una mossa praticamente passeggiando. A Castiglioni partire bene non è importante, è l’unica cosa che conta. Quindi un consiglio per Porta Romana: o dategli una Red Bull per svegliarlo, o cambiate fantino.

Adrian Topalli, 3. Non fa l’unica cosa che deve fare, fermare Pusceddu. Il buttafuori de Il Mirage avrebbe svolto il ruolo meglio di lui anche senza saper andare a cavallo.

Porta Fiorentina, 10. Se fosse possibile daremmo un 13, come il numero dei Palii vinti. Nel 2011 fu un’impresa, quest’anno – paradossalmente – un po’ meno. Mulas non viene a Castiglion Fiorentino per perdere, e questo significa che gli ordini della dirigenza erano chiari:  “vogliamo il bis a tutti i costi”.

Cassero, 5. Facce molto più deluse rispetto al 2011, quando forse i biancoazzurri sapevano già di non avere chance. Ieri ci credevano, ma qualcosa è sfuggito di mano. Strano a dirsi per il rione che per almeno nove anni è stato il Re della piazza. Il dato di fatto è che sia Pusceddu sia soprattutto Ghiani hanno accettato una mossa suicida (basta vedere la bellissima foto di Andrea Migliorati: quando Mulas parte Ghiani è due lunghezze dietro, girato e anche un po’ distratto. Ma perché è partito comunque? Ai casserini l’ardua sentenza).

Porta Romana, 1. Dal 2 del 2011 si scende all’1. Occhio che di questo passo si va sotto zero. Un dirigente giallorosso alla vigilia aveva detto: “se non vinciamo nemmeno quest’anno ci impicchiamo”. Speriamo che ci abbiano ripensato. Né l’anno scorso né quest’anno, nessuno ha capito le strategie del rione giallorosso. Se puntava a vincere, ha sbagliato clamorosamente fantino, se puntava a dare una mano a Porta Fiorentina, Topalli non è riuscito a bloccare Pusceddu. Un fallimento in ogni caso. Castiglioni (e in primis colui che scrive) si augura con tutto il cuore che Porta Romana torni ad avere al più presto un grosso peso politico sulla piazza. Il miglior modo per riuscirci sarebbe vincere.

Palio, 7. È la media ponderata fra pubblico e atmosfera (voto 9), lato tecnico (6) e aspetti organizzativi (5). Andiamo con ordine. Piazzale Garibaldi era strapieno di gente e regalava davvero un bellissimo colpo d’occhio: la miglior ricompensa per i rioni e la Proloco che si sono rimboccati le maniche e hanno finanziato il Palio pur di non vederlo morire. Peccato che lo spettacolo paliesco sia stato un po’ scialbo, con una partenza veloce veloce e pochi episodi degni di rilievo. Note dolenti anche dal punto di vista organizzativo. Venerdì sera alle 19 la pista era ancora in condizioni pessime, sabato si è rotto un canape alla Provaccia (con relativo ritardo e smorfie in tribuna), ieri addirittura si è sbagliato a conteggiare i giri. Ma non siamo qui né per fare dietrologie, né per criticare la Proloco. È solo un incentivo a far meglio, soprattutto quando si tratta di dettagli che però potrebbero rivelarsi fondamentali per l’immagine del Palio. Perché se è vero che i castiglionesi hanno ritrovato l’amore per il Palio, è altrettanto importante, adesso, non farli disinnamorare.

Luca Trippi

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  • A scanso di equivoci, vorrei specificare che, nonostante alcune piccole sbavature, il lavoro della Pro Loco e del Magistrato del Palio Marcello Frappi è stato encomiabile. E' ovvio che in una situazione così precaria (leggi: il Comune che si è dovuto tirar indietro), qualche errore può esserci. Come recita il voto finale (7), il Palio in quanto tale è stato più che promosso.

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Luca Trippi

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