Come ormai da tradizione, ecco le pagelle del Palio dei rioni edizione 2013, concluso con il ritorno alla gioia di Porta Romana, grazie alla cavalcata vincente di Narcisco montato da Andrea Chessa detto Nappa II.
Andrea Chessa detto Nappa II, voto 8. Premesso che era il superfavorito, e che nessuno lo ha mai veramente ostacolato alla mossa, ha il grande merito di aver provato quasi sempre a forzare la partenza (cosa che per esempio Migheli-valium non aveva fatto nel 2012, pur montando Nanneddu…), e di aver risposto sempre sull’attenti alle mosse false di Mureddu. Una volta in testa, poi, ha tenuto sempre una traiettoria strettissima e allungando su tutti.
Alessandro Chiti detto Voragine, 6. Se non si avesse l’albo d’oro sotto gli occhi, si farebbe fatica a credere che questo fantino abbia vinto ben tre Palii. Dal 2007 ad oggi infatti Voragine si è trasformato, adesso è più stopper che partente. Difficile sapere se l’aver lasciato quel buchino a Mureddu, mettendo così fuori gioco Pusceddu, sia stata una scelta voluta o involontaria. E’ una sufficienza politica.
Gianluca Mureddu detto Filuferro, 6. Le strategie arancioverdi sono abbastanza chiare da anni: far partire Melissa Bella già ingambata, magari da posizioni di rincalzo. Ci ha provato anche ieri Filuferro, forzando più volte delle mosse discutibili. Ma nel meccanismo paliesco tale strategia ci sta. Discutibile anche l’ultima mossa, che è quella valida. Quando parte, però, Chessa lo guarda e il fattore sorpresa va a farsi benedire.
Massimo Columbu detto Veleno II, 4. E’ andato in piazza agguerrito, pronto per creare confusione, e tutto sommato è un qualcosa che rientra nella natura del Palio, benché il parterre non avesse mai assistito prima di ieri a un vero tentativo di strangolamento. La grave insufficienza non è dovuta alla rissa con Casu, quanto al non aver fermato Nappa alla partenza, prendendo anzi una traiettoria larga che involontariamente ha danneggiato anche il compagno Mureddu.
Walter Pusceddu detto Bighino, 5. Avremmo voluto dare n.g., perché in fin dei conti il re della Piazza ieri non s’è mai visto ed è rimasto fregato da una partenza piena di polemiche. Ma se non ti fai vedere in 70 minuti di mossa, significa che qualcosa è andato storto. Il suo Palio più brutto di sempre, è sembrato un leone in una gabbia di tigri.
Franco Casu detto Spirito, 4. Un’interpretazione esterna: “vai Franco, vai dentro ma non aggredire per primo, gestisci la situazione come sai”. Sperando magari in un richiamo ufficiale del mossiere in caso di aggressioni. La situazione è però sfuggita di mano, Spirito sarà anche un vero animale, ma è pur sempre nato da stirpe umane e non sappiamo quanto possa restare lucido un uomo di 44 anni dopo esser stato scaraventato a terra, con il volto sotto la terra. In partenza ha provato a prendere le briglie di Porta Fiorentina, non riuscendoci: il Palio del 16 agosto 1996 è lontano 17 anni ormai…
Porta Romana, 9. Il rione giallorosso rinasce dalle polveri di una domenica di inizio estate torrida. L’entusiasmo è tornato davvero, la dirigenza ha azzeccato le accoppiate. L’augurio è che sia solo l’inizio.
Porta Fiorentina, 6+. Raramente diamo la sufficienza ai rioni perdenti, ma la Gara dei musici e sbandieratori, il torneo di calcio a 5 e aggiungiamoci pure la staffetta dell’8 maggio non si vincono così per caso. Il terziere è vivo, vivissimo. Secondo il mio modesto avviso, i due fantini hanno fatto di tutto per perderlo questo Palio, ma pazienza, lo spettacolo lo hanno garantito comunque.
Cassero, 5. Non per la sconfitta, non perché sono tre anni che non vince (mai digiuno così lungo negli ultimi 11 anni), nemmeno per la sciagurata mossa, sfortunata e stranissima. Tanto meno per le decisioni oggettivamente penalizzanti del mossiere. Il 5 è perché per il secondo anno consecutivo il Cassero esce dalla piazza come se non avesse avuto la possibilità di giocarselo questo Palio. Casu ha sofferto oltre modo la violenza fisica di Columbu, Pusceddu impalpabile. Anche ammettendo un’alleanza fra gli altri due, c’è chi in passato ha reagito in modo diverso a questo tipo di situazioni.
Palio, 7. Rinnoviamo il voto del 2012. Qualche pecca l’abbiamo rilevata anche quest’anno, dal tufo in condizioni pessime venerdì (e conseguente annullamento delle prove), a quel famigerato braccio del mossiere che si abbassa sul pulsante del mortaretto al momento della mossa poi validata, un’immagine destinata a far discutere. Del resto, Calamassi è comunque scappato in fretta e furia. Pubblico stabile rispetto al 2012, belle coreografie, ma soprattutto bellissimi i Giochi dei musici e bandiera e la finale del torneo di calcio a 5. Apprezzabile l’iniziativa delle visite mediche al Villaggio, tribune piene anche per la Provaccia. Insomma, alla Proloco vanno comunque fatti i complimenti perché – ricordiamolo – in queste condizioni è difficile pure pensare di organizzare una corsa di micce. E’ ovvio però che per la crescita di questa manifestazione è necessario che prima o poi torni il fondamentale supporto del Comune.