Monte San Savino: verso le amministrative, il quadro a 50 giorni dal voto

Meno di due mesi al fatidico 6 e 7 Maggio, quando a Monte San Savino (e a Castiglion Fiorentino) si tornerà a votare per il Sindaco e il Consiglio Comunale. Quello del Monte è un ritorno alla normalità politica che può aspirare ad essere totale, non trattandosi di comune al dissesto, ma il vuoto politico lasciato dal tracollo della lista civica guidata da Carlo Alberti Carini, unito a un centrosinistra che ancora si lecca le ferite per la sconfitta del 2009 e a un centrodestra  la cui presenza si era affievolita dopo l’abdicazione al “civismo” cariniano rende lo scenario politico una nebulosa alquanto confusa.

Le “grandi manovre” sono partite da tempo, fra atti concreti e tatticismi, e potrebbero essere tante le sorprese da qui all’inizio del mese prossimo, quando scadrà il termine per la presentazione delle candidature.

Il primo rebus da risolvere è quello del ritorno in scena dell’ex-Sindaco, quel Carlo Alberto Carini che tanti entusiasmi aveva suscitato nella primavera di 3 anni fa, arrivando ad una vittoria larga e indubbiamente storica. C’è ancora, 3 anni dopo, qualche briciolo di quell’entusiasmo capace di portare l’ex Sindaco a tornare in pista a riprovarci? Ufficialmente Carini ha dichiarato di volersi prendere un po’ di giorni prima di decidere definitivamente. Conoscendo il suo carattere battagliero siamo certi che non stia mentendo e che l’ipotesi che ci possa riprovare, oltre che piacevolmente romantica, possa anche essere concreta. Il problema è la squadra: quanti dei “Cariniani” di un tempo sarebbero pronti a esserlo adesso?

Nell’area di centrodestra al romanticismo battagliero di un ritorno di Carini fa da alternativa un PdL che però è ancora poco protagonista e che paga forse lo scotto del passato. In più Futuro e Libertà si palesa con un atteggiamento forte, e ambisce a diventare un punto di riferimento per tutta l’area che non vota a sinistra. Vedremo, con la forza delle candidature, come si sposteranno gli equilibri, chi la farà da padrone e soprattutto se ci saranno divisioni o unità.

Nel centrosinistra, potenzialmente, ci sono ancora i voti per vincere. Ci sono per tradizione politica, ci sono se si guarda ai risultati delle elezioni regionali del 2010. Ma c’è il trauma della sconfitta del 2009, maturata certo non solo per i meriti di Carini che ha portato il PD a una specie di Anno Zero. La scelta di campo a sinistra dovrà quindi essere sostenuta, come in ogni elezione amministrativa, da una proposta politica seria e da una candidatura di livello che cancelli i fantasmi del passato e ricompatti. Ci sta provando il PD, che ripartendo dalle macerie ha avviato un percorso di aggregazione di coalizione. Che forse può anche sfondare al centro. La candidatura (su cui forse si è giunti alle ore decisive), la lista e un programma che non sia solo parole ma concretezza saranno decisivi.

Tanti, però, i tasselli che mancano per un quadro davvero unitario a sinistra e per un PD compatto. Un candidato s’è già palesato, ed è quel giovane Luca Stanghini che viene proprio dal PD, in cui ha militato negli anni passati. La sua proposta è quella di Per Monte San Savino Libero.