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Maurizio Seri: “Le favole sono finite”

Sarà la crisi economica, saranno le preoccupazioni di non poter dare risposte reali ed immediate alle tante persone e famiglie in difficoltà che sento, come Sindaco e Cittadino, e percepisco tra la gente, un sentimento di preoccupante insofferenza per tutto ciò che riguarda la Politica parlata e di palazzo senza distinzioni, facendo di ogni erba un fascio, come si suol dire, equiparando Sindaci e Consiglieri Comunali del più piccolo Comune ai Parlamentari, Consiglieri Regionali.

 

Leggere sui giornali dei privilegi degli ex Presidenti della Camera dei Deputati (uffici personali, 4 persone a disposizione, biglietti arerei gratis e auto blu con autista), leggere dei maxi rimborsi elettorali utilizzati per arricchimenti personali,  leggere dei tassi di interesse “agevolatissimi” per i Parlamentari, leggere dei compensi dei dipendenti di Camera e Senato ( commessi, uscieri, dattilografi e barbieri), leggere i compensi dei dirigenti Ministeriali, leggere e vivere, soprattutto, che i sacrifici sono a farli sempre e soltanto i poveri cristi e chi avrebbe, invece, l’obbligo di dare l’esempio concreto fa l’esatto contrario certamente aiuta questo sentimento di discredito.

Ora io mi chiedo quanto siano sintonizzati con la società e la quotidianità delle persone chi ci rappresenta in Parlamento e quanto tutto ciò ancora continuerà.

Sono davvero convinti che  questo modo di fare   porterà loro autorevolezza e consenso?

Io credo di no.

Gli italiani sono un grande popolo che ha compreso da tempo che le favole sono finite, che la differenza di tasse che si pagano in più da  noi  rispetto  agli stati europei più avanzati è il frutto di una classe politica e dirigente poco responsabile e ancor meno lungimirante. Gli italiani hanno compreso che le manovre finanziarie a cui siamo chiamati con tanti sacrifici è l’inevitabile e diretta conseguenza di una gestione sbagliata dei conti pubblici.

Ora un Governo che decide e delibera c’é. Alcuni aspetti di provvedimenti presi sono da rivedere ( Eliminazione anzianità contributiva, Art. 18), altri  li ritengo poco incisivi ( Liberalizzazioni), ma nel complesso, so di inimicarmi molte persone ma è quello che vedo e penso, questo Governo ha fatto scelte e preso posizione su aspetti ai quali nessun governo si era dedicato nel passato:

penso alla riforma del sistema pensionistico (salvo l’eccezione a cui facevo riferimento), penso alla riforma del mercato del lavoro con i provvedimenti sul disincentivo del lavoro precario e delle forme contrattuali delle finte partite Iva, penso alle tasse sui capitali scudati e a quelle sui capitali finanziari. Insomma di cose fatte bene a mio avviso ce ne sono.

Qual è la risposta della “vecchia” Politica a tutto questo, una bozza di riforma della legge elettorale che di fatto consegna alle segreterie di partito la scelta della formazione di maggioranze di governo post elettorali e non consente di fatto agli elettorali di decidere sui propri rappresentanti e sulle eventuali coalizioni.

Credo che non ci siamo. Delle due l’una, o la questione sta sfuggendo di mano oppure è una mossa per prendere tempo e lasciare le cose come stanno adesso. Comunque vada sarà un insuccesso.

Mi auguro che si ravvedano e se ciò non avvenisse che almeno il PD per i propri candidati effettuasse, quanto meno, le Primarie.

Penso che le polemiche sulla frase pronunciata da Monti sul fatto che il Governo ha consenso ed i Partiti no, abbia un ragionevole fondamento,  pertanto o la politica  ripartirà dal basso, proponendo risposte ai reali problemi delle persone e del mondo del lavoro o saranno guai. Bisogna uscire dal Palazzo, iniziare a girare nei mercati tra la gente dove c’è la vita reale del paese. Così facendo si comprenderebbe che le persone non chiedono i miracoli o la luna, ma chiedono di arrivare con dignità alla fine del mese, chiedono meno burocrazia e vincoli per il rilascio di certificati ed autorizzazioni, chiedono la possibilità di accedere al credito bancario, chiedono possibilità di lavoro e studio per i propri figli.

C’è molto lavoro da fare e ci sono persone e giovani disposti a farlo.

Mi auguro che queste figure abbiano la forza e la volontà di svolgere il ruolo che gli spetta.

Donato Apollonio

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Donato Apollonio

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