Qualche mese fa scrissi della sinistra che non c’è, ma dopo queste elezioni regionali sembra che qualcosa all’orizzonte si muova. I risultati elettorali per la sinistra che in gran parte dei luoghi dove si votava si è presentata unita, secondo me, non sono stati deludenti, anzi in Liguria la sinistra con il 9,2 % dei voti ottiene un buon risultato ed anche in Toscana con il 6,3% dei voti e 2 eletti in consiglio regionale ci si può dichiarare soddisfatti.
Ma veniamo al punto, la situazione all’interno del PD è in fermento e nel resto della sinistra, ancora non c’è un progetto chiaro sul futuro politico e programmatico.
Il progetto di Landini è ancora fumoso e confuso, Cofferati dovrebbe dare un contributo alla ricostituzione della sinistra, anche per il peso che indubbiamente ha avuto all’interno della CGIL, Civati sta lavorando ad un movimento, SEL con il suo 4,5 % e Rifondazione Comunista con il 2% stanno aspettando il momento per un’assemblea costituente della ” Nuova Sinistra “.
E’ quindi realistico pensare che riunendo tutte le forze disponibili della sinistra, si possa in tempi rapidi arrivare ad un soggetto politico di una forza elettorale del 10%, a condizione che il progetto non sia un cartello elettorale e che nasca dai territori dove purtroppo esistono personalismi da superare. Dico che bisogna fare presto perché sono convinto che questo governo non durerà e dovremo abbastanza presto tornare al voto.
Ma torniamo un attimo indietro, in queste elezioni amministrative, la sinistra si è presentata in 7 regioni con 7 simboli diversi e nelle realtà locali ancora più frammentati, disperdendo così come nel caso di Arezzo un bacino elettorale del 10% che si è diviso fra la Lista Mori 4%, la Lista Romizi 4,7%i Comunisti di Arezzo con 1,5% e comitato acqua pubblica e lista Baroni un altro 2%.
Detto questo non basta, perché il futuro della sinistra dipende più di ogni altra cosa da quello che saprà cogliere dei bisogni della società e quello che saprà comunicare su questioni in cui la sinistra ” balbetta ” e da sempre non ha fatto i conti. Secondo me e spero di non essere solo a pensarla in questo modo, oltre ai tradizionali temi cari alla sinistra quali il lavoro, la scuola e la sanità pubblica, il sociale e la tutela dei più deboli, bisogna affrontare di petto e direttamente con i cittadini, la questione della sicurezza e della legalità, certamente non dal versante in cui lo vede la Lega, il problema della giustizia, la certezza della pena e la tutela delle parti lese, la lentezza dei processi, il problema dell’immigrazione, dell’accoglienza e delle responsabilità dell’Europa e di chi come gli USA hanno provocato e incendiato situazioni come quella in Iraq, Afghanistan, Siria, Libia e paesi arabi del mediterraneo, che non solo hanno destabilizzato tali aree, ma provocano la fuoriuscita di profughi che si vanno ad aggiungere a quelli per le carestie in Africa, con tutto il peso delle conseguenze economiche, sociali e della sicurezza, sulle spalle dell’Italia, della Grecia e della Spagna.
Insomma, bisogna uscire dai vecchi schematismi e indicare soluzioni a queste problematiche, altrimenti il cittadino nella confusione che regna, disorientato e confuso vota oggi Grillo, domani Renzi e dopodomani Salvini, come dei salvatori della patria, dettato più dalla rabbia che dalla convinzione. Noi dobbiamo ricostruire la sinistra … quella che ragiona !
Quella in cui non c’è posto per gli opportunismi.
Doriano Simeoni