Quella che vi sto per raccontare oggi, è una storia di “Ordinaria Follia” o, se preferite, di ordinaria amministrazione, visto che siamo in Italia. L’episodio che vi vado a narrare è avvenuto, ahinoi, a Cortona.
Un nostro lettore, qualche giorno addietro, ha trovato la tartaruga che vedete nelle foto nelle seguenti condizioni: senza le zampe di dietro, con le tibie che gli spuntavano dalle zampe.
Che cosa ha fatto il nostro amico?
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- Ha chiamato un veterinario, il quale gli ha risposto che, purtroppo, quella categoria professionale non è solita occuparsi di tali animali, consigliandolo di sentire la Asl o la Forestale.
- Rivoltosi ai Carabinieri, visto che il Corpo della Forestale in quanto tale non esiste più, ma è stata a loro accorpato, è stato indirizzato verso la Asl, perché “sono loro ad occuparsi di queste cose”.
- Dopo una odissea telefonica, proprio con la Asl, qualcuno gli ha spiegato che all’azienda sanitaria non si occupano di rettili, ma solo di animali omeotermi che significa animali a sangue caldo, e che per queste cose bisogna rivolgersi alla Forestale. (……………..)
A quel punto il nostro amico si è rivolto al sottoscritto: mi sono recato prima in Via Roma al numero 18, cercando appunto i Carabinieri Forestali, ma ho trovato un mega portone chiuso, poi in Piazzetta della Seta, nuova sede, dove ho trovato tre portoni chiusi come quelli di Via Roma, senza alcun avviso.
Nel contempo l’amico lettore ha provato a chiamare i Carabinieri Forestali di Arezzo, spiegando tutto l’accaduto, ma ovviamente gli è stato confermato che loro non si occupano di queste cose. Almeno, magra soddisfazione, la persona all’altro capo del telefono è stata cortese e si è dimostrata sinceramente dispiaciuta, scusandosi per l’assurda situazione venutasi a creare. Non trovando nessuno che si possa occupare di questa bestiola, il nostro amico ha espresso le sue perplessità: ” Se mi trovate in possesso di una tartaruga non denunciata mi fate multe salate, ma appena chiedo che qualcuno si occupi di quest’animale ferito, nessuno fa niente “. Il signore gentile altro gli ha dato ragione, ribadendo che funziona così, perché è vero che esistono delle regole, ma vi sono dei casi in cui si finisce per non riuscire ad applicarle in assenza di indicazioni precise
Insomma: chi si doveva occupare di questa tartaruga? Non si sa!
La storia ha fortunatamente avuto un lieto fine: il piccolo animale è stato affidato ad uno studio veterinario in cui lavorano persone che fanno quel mestiere con coscienza e passione e hanno deciso di occuparsene a proprie spese.
A voi, lettori, lascio le conclusioni
Stefano Steve Bertini