Opinioni

Lino Guanciale, un finale “a cannonate” per la Sagra del Cinema

E’ finita come è incominciata la prima parte della Sagra del cinema 2017.

Se l’inizio è stato fulminante come un colpo di pistola, con Fortunato Cerlino, il finale della rassegna è finito, sempre restando sul tema delle armi da fuoco, a cannonate con Lino Guanciale.

Lino è probabilmente in questo momento l’attore italiano, se non più famoso, certamente più amato dal pubblico, soprattutto quello giovanile; caratteristica che ben ha evidenziato nell’incontro-dialogo con un pubblico straripante che lo ha accompagnato in un dialogo contrassegnato da grande naturalezza e partecipazione.

Sembra, per come si è presentato, che lui nella vita sia come appare nei suoi film e serie. O meglio, Lino sembra che non abbia bisogno di recitare perchè basta che sia sé stesso e con la sua personalità straripante ed aggregante riempie la scena.

Pochi, che io ricordi, sono gli attori che hanno questa caratteristica di naturalezza espressiva. Il primo che mi viene in mente è il grande Marcello Mastroianni che, soprattutto nei film di Fellini, non si capiva dove interpretava il copione o dove metteva in scena la sua personalità. Grande e titanico Marcello, al pari del mastodontico ed imponente Orson Welles che sembrava esplorare i sui personaggi per mettere a nudo le profondità più nascoste ed oscure del suo animo.

Ora si sono spente le luci del primo tempo della “Sagra” con un primo bilancio decisamente positivo e di soddisfazione sia in termini di qualità dei protagonisti presenti (Cerlino, Guanciale, Renato Scarpa, Francesco Montanari) che di riscontro di pubblico (i posti a sedere si esaurivano in un baleno), che di soddisfazione per il palato con una degustazione semplice come scelte, ma eccellente nella riuscita.

Per uno come me che è cresciuto nei cineforum fiorentini non posso che complimentarmi con gli organizzatori e con l’assessore alla cultura Massimiliano Lachi per aver ormai consolidato e concimato ben bene questa terza edizione della Sagra.

Ora dal 18 al 20 agosto attendo il secondo tempo della rassegna con serate delicate e particolari dove si potrà ancor più apprezzare l’odore primordiale del cinema.

Maurizio Menchetti

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Maurizio Menchetti

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