Domenica sera una trasferta a Umbertide mi illumina sul fatto che non sempre tutto può e soprattutto deve essere banale. A volte anche una Sagra o una festa paesana delle decine e decine che si trovano in zona può risultare piacevole e particolare e lasciare un minimo di segno nelle nostre memorie extra-stomaco. O perlomeno con un po’ di fantasia organizzativa si può riuscire a farla suonare come abbastanza nuova. C’è solo da imparare, in Valdichiana, dal piccolo borgo tiberino e da quella “Fratta in Costume dell’800” tutta dedicata all’Unità d’Italia andato in scena lo scorso weekend.
Pareva di rivivere il momento dei plebisciti. Fra velocipedi (quelli con la ruotona), pappatorie retrò, Va’ pensieri, cori delle incudini e lunghi drappi e coccarde tricolori la gente aveva il baffo e la tuba alla Rattazzi e/o Bava Beccaris. Le donne più osè si infilavano in arditi completini da Moulin Rouge. Da un momento all’altro temevi ti scappasse da qualche angolo un Vittorio Emanuele II, sua altezza (si fa per dire, vista la statura) reale. E c’erano pure i garibaldini con camicia rossa e fucilino.
Sarò scemo, ma mi sono divertito.
Dopo centinaia di eventi tutti uguali, dopo weekend e weekend passati fra Sagre del mediocre o eventi folkloristici con solito costume medievale calzamagliato, trombine assordanti e stonate, tamburini e sbandieratorucoli (unica alternativa: costumi da mezzadri del ‘900 con fisarmonica) quella di Umbertide è stata una vera boccata d’ossigeno.
Lodevole inoltre il tributo al 150esimo dell’Unità, senza dubbio il migliore, il più originale e interessante, visto in zona in questo 2011.
Ci voleva l’Umbria e una tradizione sanamente legata al Risorgimento, che per quella Regione ha significato la liberazione delle proprie velleità politico-sociali-economiche dall’ingabbiamento romano-papalino.
Ma anche la Toscana ha vissuto, in quel 1860 e dintorni, una delle stagioni di massimo fulgore culturale e democratico. Anche la Valdichiana.
Ragazzi, il messaggio è questo: non esiste solo il medioevo, fortunatamente, e neanche il rinascimento o l’era della mezzadria. L’Italia è stata anche altro e quindi, di conseguenza… un’altra Sagra è possibile.