Il tema l’avevamo anticipato un paio di settimane fa e adesso il nodo è arrivato al pettine: gli enti locali, in base alle nuove disposizioni del codice della strada “federalista”, decidono se imporre l’obbligo di catene a bordo sui tratti stradali di loro competenza e sono tenuti a comunicarlo attraverso la stampa. Ecco quindi che scattano gli obblighi e potenzialmente i controlli con tanto di sanzione. Da ieri sono partiti i provvedimenti anche sulle strade provinciali (ecco la “mappa”). Il risultato, dopo la corsa al decoder digitale, è l’assalto ai rivenditori di catene o gomme termiche che sicuramente faranno affari d’oro. Ne guadagna la sicurezza (avere le catene a bordo non fa sicuramente male!), ma bisogna sborsare nuovamente soldi, e non mancano le polemiche.
L’Aci aretina ha protestato, lamentando il fatto che con questi provvedimenti si impone agli automobilisti un vero e proprio balzello a cui è impossibile sottrarsi, viste le molte strade sottoposte all’obbligo, cosa inevitabile in una provincia come quella di Arezzo che ha un territorio prevalentemente collinare e montuoso. E’ anche vero, come ha detto Mennini (il presidente di ACI) che ormai le previsioni meteo sono talmente precise da rendere grottesco il doversi portare sempre dietro le catene…ma tant’è.
Sempre a proposito di previsioni c’è da sottolineare che l’anno scorso si sapeva da tempo che sarebbe venuto giù il finimondo in quel terribile venerdì 17… ma il problema fu sottovalutato e andò parecchio male.
In questo marasma a rimetterci sono sempre gli automobilisti, che sborseranno qualche decina di euro per un attrezzo certo fondamentale, ma che useranno forse una volta all’anno.
Nessuno però dice che gli enti locali stanno utilizzando il provvedimento per reazione alla loro crescente impossibilità (imposta dai vincoli di spesa) di sostenere le ondate di neve e gelo. E così, in modo lecito, scelgono di “pararsi”. Mal che vada, possono dire, c’è l’obbigo di catene.
Liberando qualche risorsa in più le cose migliorerebbero, ci sarebbero gli interventi al momento giusto. Quando un Comune deve fare una variazione di bilancio per poter acquistare il sale perchè quello che c’era è già finito significa che qualcosa non va. Ma a questo non c’ha pensato nessuno, e questo errore di fondo lo paghiamo di tasca noi cittadini