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They know Cortona, they drink Montepulciano

Ultimi scampoli di vacanza a Manhattan e si tirano un po’ di somme specialmente sulle curiosità legate al concetto e alla conoscenza del nostro paese che hanno i newyorkesi raccolte chiacchierando un po’ in giro e osservando qua e là. Prima di tutto lasciatemi però dire a tutti coloro che non sono mai stati a Manhattan di fare uno sforzo per andarci, prima o poi: bisogna vederla e viverla per rendersi conto di quello che è… un lembo di terra semplicemente eccezionale e senza eguali nel mondo.

Il bello è che a forza di vederla ritratta in ogni suo angolo in decine di film la sensazione è quasi quella di trovarsi di fronte a un deja-vu. Ma l’impatto è pazzesco: un’esperienza da vivere a tutti i costi. Qualcuno diceva Vedi Napoli e poi muori…la stessa frase è valida anche per New York.

Nel downtown, dalle parti di Wall Street, in mezzo ai business men che trottano fra ascensori e fermate di metro l’Europa non è troppo simpatica. C’è preoccupazione, si teme che l’Unione Europea tracolli e porti giù anche l’economia statunitense, che certo non è messa bene in questo momento. Ho evitato di stare a discutere segnalando il fatto che la crisi mondiale è partita dagli Usa per non far innervosire qualche compassato gentleman in giacca e cravatta, notando poi con sollievo che adesso che c’è Monti l’Italia viene vista con un goccio di ottimismo in più. Perlomeno non scatta la risatina.

E’ un uomo della UE” scrivono i giornali, “un economista con grande esperienza, conoscenze e credito” e poi piazzano in cima alla prima pagina il pianto del ministro Fornero commentando positivamente la manovra blood sweat and tears (sangue, sudore e lacrime) varata lunedì. Verranno tempi duri per tutti in Italia, ce lo ricordano anche loro, ma la strada è quella giusta, altro che quel Berlusconi herratic and flamboyant (così lo definisce Usa Today, praticamente dandogli del cazzaro) che ci avrebbe fatto fare la fine della Grecia.

Sorprende poi, scendendo sulla nostra dimensione locale, che rispondendo alla domanda “Di dove sei?” con un I live near Florence a volte scatta nella mente del newyorkwer medio la parola Tuscany che in alcuni casi (limitati) porta addirittura a svelare la conoscenza di Cortona e di Montepulciano. Incredibile ma vero: una parte dei newyorkesi conosce Cortona e beve il Montepulciano!!!

Non tutti però si ricordano del libro di Frances Mayes o del film, mentre il vino Nobile è considerato one of the best italian wines… peccato venga abbinato un po’ a casaccio con cibarie veramente improponibili e spesso venga scambiato per il Montepulciano d’Abruzzo, che costa molto meno e viene servito in molti ristoranti. Di questo problema, peraltro, già da tempo si discute proprio a Montepulciano.

Comunque si può tornare a casa soddisfatti: Manhattan è davvero una favola, e la storia che la Valdichiana è famosa nel mondo non è del tutto una bufala. Qualche idea e spunto si è trovata, e di sicuro non tarderemo a “consigliarla” a chi amministra le nostre realtà locali. Chiudo ringraziando ancora la redazione per il gran lavoro di questi giorni: da parte mia ho seminato un po’ a NY…da oggi avremo qualche lettore in più dalle parti della 110esima, o magari al Greenwich, o sulla 52esima…now they all read VeldiChiénaoggi dot it

Michele Lupetti

Colui che nel lontano 2006 ideò tutto questo. Fondatore e proprietario di ValdichianaOggi, dopo gli inizi col blog "Il Pollo della Valdichiana". Oltre a dispensare opinioni sulle cose locali è Beatlesiano da sempre (corrente-Paul Mc Cartney), coltiva strane passioni cinematografiche e musicali mescolando Hitchcock con La Corazzata Potemkin, Nadav Guedj con i Kraftwerk. I suoi veri eroi, però, sono Franco Gasparri, Tomas Milian, Maurizio Merli, Umberto Lenzi... volti di un'epoca in cui sarebbe stato decisamente più di moda: gli anni '70

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