Ancora una volta è passata un po’ troppo in sordina una buona iniziativa messa in atto in quel di Cortona: si tratta della “Spesa sospesa” di cui abbiamo parlato qualche giorno fa. Tale idea merita spazio perchè è a mio avviso lodevole il tentativo di inserire in modo indiretto e per vie nuove elementi di ‘calmiere sociale‘ in un sistema falcidiato da crisi economica, tagli agli enti locali, paralisi del mercato del lavoro che generano crescente emarginazione.
Se manca il lavoro e la povertà aumenta l’unica via che resta su scala locale è provare comunque a costruire qualcosa di vicino a un sistema di solidarietà e protezione sociale che purtroppo, in Italia, non si è mai riuscito a realizzare. Non riuscendovi per vie istituzionali la soluzione logica è mettere in rete più soggetti possibili, facendo appello alla buona volontà di chi ancora può permettersi di rinunciare a qualcosa donando a chi è più in difficoltà
E’ per questo che creare connessioni fra volontariato (Banco Alimentare, Radio Incontri InBlu di cui nella foto vediamo i volontari, Centro di Ascolto della Caritas di Cortona), l’Amministrazione Comunale e le associazioni dei commercianti è un passo utile che va portato avanti e perfezionato e che può trasformare la carità in gesto inserito in un contesto efficace
“Non basta, ma aiuta” potremmo dire riciclando uno slogan pubblicitario di qualche anno fa. Ciò vale per adesso mentre per il futuro, se l’idea funziona e viene sviluppata, potrebbero arrivare risultati davvero significativi
Facendo quindi appello a tutti coloro che possono donare rimarco un paio di elementi che credo cruciali per lo sviluppo dell’idea, suggerendo due strade dove poter lavorare:
– Intensificare il rapporto non solo coi commercianti al dettaglio, ma anche con la grande distribuzione, prevedendo accordi che favoriscano sia la donazione diretta da parte dei supermercati che di coloro che, nei supermercati, acquistano per donare: si prevedano sconti così da aumentare le chances di buona riuscita dell’iniziativa
– Saldare ancora più la collaborazione Comune / Servizi Sociali – Volontariato, per avere un quadro sempre più preciso e completo della ‘temperatura sociale’ del territorio, così da poter andare a intervenire sempre più dove c’è bisogno reale, senza discriminazioni, rifuggendo alla logica degli slogan (qui un mio primo articolo sul tema, qui un secondo) che purtroppo recentemente pare molto di moda
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