Fra le incognite del post riforma sulle Province ce n’è una che riguarda il futuro di una grande risorsa per il nostro territorio: il Sentiero della Bonifica. Realizzato alcuni anni fa con ingenti investimenti che hanno permesso di rendere percorribili con facilità gli argini del Canale Maestro della Chiana, da Chiusi fino ad Arezzo attraverso la valdichiana senese e aretina, finora è stato gestito dagli enti provinciali di Siena e Arezzo che si sono occupati della manutenzione (“appaltata” a ditte private) e della promozione. Il futuro prevede ora un passaggio di competenze ai singoli comuni: ognuno, per il suo tratto, dovrà occuparsi di tutto.
Inutile dire che il Sentiero, in questi anni, ha rappresentato un forte richiamo per i turisti (il settore del cicloturismo è florido e la bellezza degli scenari naturali del percorso è indubbia), uno strumento di promozione della Valdichiana e anche una splendida occasione di svago e attività fisica per i residenti.
Si può stare tranquilli, adesso? Ce la possono fare i singoli Comuni, ognuno per sè?
Alcuni lettori ci hanno segnalato via mail che lo stato della manutenzione, in alcuni tratti, in questo momento risulta carente. Non vorremmo che fosse una prima avvisaglia di un futuro poco roseo.
Al contrario, però, ci sono anche delle novità positive, come ad esempio il recupero dell’edificio dell’ex casello idraulico di Frassineto nel tratto del Comune di Monte San Savino, trasformato da qualche settimana in “Bici-Grill”, un’idea innovativa che arricchisce ancora di più l’offerta per chi percorre i 62Km del sentiero. Dimostrazione del fatto che sono molti, se c’è la volontà, gli spazi su cui lavorare
E’ evidente che una strategia inter-comunale, che unisca in un piano razionale e logico tutta la Valdichiana (sia quella senese che quella aretina) è l’unica via percorribile, ovviamente anche con l’appoggio di soggetti privati che possano fornire un contributo umano, di idee ed economico. Tutto questo, però, senza snaturare il sentiero stesso e le sue finalità
E, ripeto, mettendo davvero tutti insieme, sia i chianini “senesi” che quelli “aretini”
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