E’ passata un po’ in sordina, ma è una notizia positiva ed è anche il possibile inizio di qualcosa di importante. L’iniziativa “Salviamo il Calcinaio“ merita a mio avviso una segnalazione particolare: soggetti diversi (commercianti, Fai, cittadini illuminati, la parrocchia) si mettono insieme con uno scopo comune, cambiare il destino di un monumento di grande importanza storica. In assenza di altri aiuti, che si spera arrivino, si chiede il contributo diretto di tutti coloro che amano questa Chiesa, il territorio, la comunità
Il “Calcinaio”, come più volte scritto anche da noi, è un grande tesoro poco valorizzato. Eppure l’interesse e l’affetto è tanto e 13mila firme raccolte, con 22 mila segnalazioni web, nell’iniziativa ‘I luoghi del cuore’ del FAI lo hanno recentemente confermato.
Nei libri di storia dell’arte la Chiesa di Santa Maria delle Grazie al Calcinaio è l’unico edificio religioso cortonese (insieme talvolta a San Niccolò e San Francesco) a essere sempre citato, con tanto di foto. D’altronde l’edificio, costruito su progetto di Francesco di Giorgio Martini, non ha dalla sua solo la monumentalità e la bellezza della collocazione.
Purtroppo, come noto, occorrerebbero lavori di manutenzione, in particolar modo sulla cupola e sulla pietra serena che sta alla sua base.
In più servirebbero ancora altri interventi, oltre quelli già messi in atto in questi ultimi tempi (la realizzazione di un’area di parcheggio limitrofa per i bus, la sistemazione ad hoc degli edifici intorno alla chiesa ecc. ecc.) per aumentare la fruibilità e l’accoglienza, sia per i turisti che soprattutto per i fedeli. Fedeli che potrebbero arrivare da lontano in sempre maggior numero, visto che la Chiesa ha anche un rilievo come Santuario Mariano
Adesso in tutti gli esercizi commerciali del territorio sarà possibile effettuare una donazione, spontanea e anonima, utilizzando le “cassettine”: l’invito è quello di collaborare con un’offerta, non fermandosi però a quello
C’è infatti, secondo me, da impegnarsi in un’opera di ‘sensibilizzazione’ che deve andare oltre. Era il 2007 quando realizzai questo video sulle “Chiese chiuse” a Cortona, edifici inaccessibili per i visitatori. Da allora, effettivamente, qualcosa in positivo è cambiato, ma probabilmente non abbastanza
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