L’ipotesi ventilata ormai da qualche mese è adesso realtà, almeno a sentire quanto dichiarato dal Presidente regionale Enrico Rossi al TG 3 di oggi: il consigliere regionale ex presidente della provincia di Arezzo Vincenzo Ceccarelli entrerà a far parte della Giunta toscana, insieme a Vittorio Bugli. I due andranno a sostituire Luca Ceccobao, l’ex Sindaco di Chiusi, e Riccardo Nencini, segretario nazionale del PSI eletto in parlamento. Ceccarelli recupera così il posto in giunta dato per scontato da (quasi) tutti nel 2010, che invece finì a Ceccobao, ereditando le deleghe ai trasporti e alle infrastrutture.
In una interpretazione superficiale la vicenda può essere considerata come una rivincita di Ceccarelli su Ceccobao, ma più in generale di Arezzo contro Siena, seconda “vittoria” dopo la vicenda estiva dell’accorpamento fra province. Andando più nel profondo, aldilà delle indubbie qualità di Ceccarelli dimostrate in tanti anni da amministratore, a contare nella scelta di Enrico Rossi potrebbero essere stati i nuovi equilibri politici toscani sui quali la vicenda Monte dei Paschi e il recente risultato elettorale hanno sicuramente avuto influenza. Siena si indebolisce, Arezzo recupera spazio in virtù anche di un risultato elettorale del PD quantomeno dignitoso (37%) e poco conterà la levata di scudi dei rappresentanti politici del territorio senese, del tutto simile a quella fatta dagli aretini nel 2010, e rimasta inascoltata
Il “sistema Toscana” continua quindi a reggersi in piedi, ma è in trasformazione e lo stesso Enrico Rossi si trova costretto a soppesare con nuova attenzione i pesi e le misure necessari per garantirsi la solidità. Il vento del cambiamento c’è anche in Toscana, ed è bene correre ai ripari per evitare che si incrini uno dei più forti grattacieli del centrosinistra in Italia
In provincia di Arezzo intanto la nomina di Ceccarelli scatenerà una specie di effetto-domino: il suo posto da Consigliere sarà preso dalla prima non eletta aretina, cioè Lucia De Robertis che lascerà aperto uno spazio nella giunta comunale del capoluogo. La bagarre sulle nomine di Fanfani è già partita, con tanto di beffa per il nipote d’arte che all’indomani delle elezioni si era lanciato in dichiarazioni di apertura al MoVimento 5 stelle ricevendo, come era ampiamente prevedibile, un secco e orgoglioso No.
Ma tornando a Ceccarelli, augurandogli un buon lavoro, auspichiamo che senza campanilismi nè favoritismi egli sia in grado di dare risposte alle esigenze del nostro territorio, che indubbiamente conosce bene. Tutto ciò sia per i trasporti, con i servizi ferroviari regionali che certo non funzionano alla perfezione (basta chiedere ai pendolari della tratta Chiusi-Arezzo) e con i Comuni che ormai non riescono più nemmeno a tenere in piedi lo strettamente necessario. Sulle infrastrutture il discorso è simile: oltre alla Due Mari di cui tanto si parla da decenni, un caso fra i più grotteschi della storia italiana, c’è da immaginare un futuro diverso anche per la Valdichiana e in particolar modo per la SR71, come da noi più volte scritto. Forse più che le varianti e gli interventi di messa in sicurezza (come recentemente annunciato) si potrebbe cominciare a finanziare qualcosa di diverso, più moderno e adatto alle caratteristiche del nostro territorio, cambiando il volto della mobilità in Valdichiana con coraggio
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