Visti i recenti importanti passi sul fronte sociale, con sempre maggiori connessioni fra associazioni del territorio e amministrazioni comunali (i ‘patti per i beni comuni immateriali‘), mi permetto di rilanciare l’idea degli ‘orti urbani’ o ‘orti sociali’ che avevo sollecitato durante la campagna elettorale per le elezioni amministrative 2014. E’ auspicabile che si portino avanti certi percorsi giundendo, sempre grazie alla collaborazione fra più soggetti civici, a far partire le prime attività individuando aree adeguate allo scopo
I primi esempi positivi iniziano a diffondersi anche vicino a noi: parte infatti in questi giorni ad Arezzo il progetto ‘Un P-Orto in città’, promosso da Legambiente EtaBeta insieme alle associazioni Il Velocipede, e Fabbrica del Sole, cofinanziato da CESVOT e in collaborazione con il Comune.
Con questo progetto, realizzato in un terreno sito nella periferia di Arezzo (zona via Bucciarelli Ducci/Pantano), si legge in una nota che “saranno coltivati orti dai volontari delle associazioni, famiglie, scuole, cittadini interessati a costruire relazioni e collaborazioni, condividere e scambiare esperienze. Gli orti saranno quindi veri e propri laboratori di sperimentazione di pratiche agricole sostenibili, di cittadinanza attiva e di coesione sociale. Tutte le attività del progetto verranno realizzate con il coinvolgimento di persone con disabilità intellettive e fisiche, persone migranti, studenti, in modo da valorizzare i saperi, le competenze e le abilità che ciascuno possiede“
Oltre alla sistemazione e alla coltivazione dell’area si prevedono quindi attività di formazione, educazione ambientale, ludico-ricreative, giornate di volontariato ambientale e percorsi che favoriscano la partecipazione dei cittadini per fare degli orti un luogo di incontro e socialità, facilitando lo sviluppo di linguaggi comuni e lo scambio di competenze
L’idea, come detto, va considerata e mi permetto (un po’ per provocazione, un po’ per reale utilità) di suggerire l’ipotesi di sfruttare almeno una parte dell’ex campo sportivo della Maialina a questo scopo.
Se ne potrebbe parlare, verificando se ciò interessa ai cittadini, nel percorso partecipato sul tema della riqualificazione di questa area annunciato dal Comune
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Tutto meno che cemento e asfalto.
Ora saro provocatorio io!!!
Perche non realizzare il progetto originario indicato a suontempo., dai gruppi di lavoro del PD e cioè Verde Pubblico??
Poante dibalto.fistona circondare tutta la zona , con panchine , giochi e una strada checattraverso la zona Felici, colleghi.il parco.al fiume Esse, con lecsue splendide piste ciclabili!!!!
Utopia Vero?????
Non è utopia Sig. Mario, è quello che in realtà serve. A questo aggiungerei percorsi protetti che "ricuciano" la maialina con i giardini di via XXV Aprile e con Piazza Sergardi pedonalizzata e riportata ad area verde urbana.
Più che un commento mi limito in questa sede a fare il classico "copia/incolla" di una tranche del programma elettorale dell'allora Candidato Sindaco di Forza Italia Teodoro Manfreda :
- “ L’insalata era nell’orto”
Un progetto nuovo che porterà a legare il mondo dell’agricoltura al Sociale, come?
Rendere fertile il terreno pubblico o privato inutilizzato: proponiamo una mappatura di questi terreni,le proprietà, l’individuazione di quelli più idonei al nostro progetto e la creazione di orti sociali da assegnare a pensionati che ne facciano richiesta, a giovani che desiderino iniziare una piccola attività o ancora a Scuole di ogni ordine e grado che possano inserire nel loro programma didattico alcune ore destinate ad un progetto sperimentale denominato “ L’insalata era nell’orto…”
Sarà cura dell'Amministrazione comunale garantire l'incontro tra domanda ed offerta.
Le concessioni degli orti sociali potranno essere richieste da soggetti singoli o da Associazioni o gruppi di persone al Comune ed avranno una durata di almeno quinquennale ; i prodotti degli Orti Sociali potranno avere una destinazione di uso personale, o essere inseriti nel progetto di cui abbiamo parlato là dove il Conduttore dell’Orto Sociale ne faccia richiesta e i prodotti presentino natura o caratteristiche adatte."
Saremmo lieti che l'Amministrazione Comunale dimostrasse di aver letto i programmi degli "avversari" e deo gratia, ne prendesse spunto!
Abbiamo segnali positivi verso altri punti del citato programma elettorale e speriamo che l'esempio di Arezzo con l'amico Ghinelli, sia presto imitato..attendiamo fiduciosi.