Fantapolitica, atto primo. La teoria dei terzi. Se non ci fossero le primarie e non ci fosse Renzi il centrosinistra presenterebbe probabilmente Bersani come candidato premier. Un’alleanza partitica ristretta, con Sel e poco più, capace di arrivare più o meno a un terzo dei voti. In questo quadro il redivivo Berlusconi, unico nome uscito dall’anestetizzato PdL, potrebbe impostare ancora una volta una campagna elettorale delle sue, tutta Tv e colpi di scena, arrivando anch’esso (nella migliore delle ipotesi) a un terzo dei voti.
L’altro terzo toccherebbe al Movimento 5 stelle, a quel punto unico elemento nuovo in una storia simile a quella vista dal 1994 in poi e unico alfiere dell’anti-sistema, unico appiglio degli astensionisti, di quelli che ce l’hanno col governo Monti, del voto “di protesta” (insieme a Idv e Lega, la cui collocazione però è tutta da capire e il cui appeal potrebbe essere parecchio in calo).
Sarebbe una volata degna dell’arrivo a Parigi del Tour de France, combattuta fino all’ultimo voto, ma non in grado (almeno con l’attuale legge elettorale) di fornire una maggioranza stabile, perlomeno al Senato. L’Udc a quel punto, pur raccogliendo briciole, potrebbe diventare l’ago della bilancia per arrivare al 50 più uno dei parlamentari. E come sempre in Italia finirebbero per comandare i democristiani.
Ma questa prima teoria si fonda su un SE che ormai non esiste. Renzi s’è buttato in campo, e non scherza. Si faranno le primarie nel PD, e quindi…
Via all’atto secondo. La teoria dell’elettorato liquido. Renzi ago della bilancia e primarie PD come bivio per il paese, e per il PD stesso.
Sì, perchè se Renzi vincesse le primarie e diventasse il candidato del PD l’elettorato sarebbe liquido come non mai. Tutti o quasi potrebbero arrivare a votarlo. Nel suo gran vociare toscano, nel suo essere contro facendo credere di avere i titoli per farlo, nel suo sembrare nuovo e determinato a cambiare lo stato delle cose, Renzi è capace di prendere voti ovunque. Il suo punto forte è l’assenza di una connotazione politica tradizionale. Non è certo di sinistra, ma nemmeno di destra e nemmeno di centro nel senso democristiano del termine: una buona base di partenza per svuotare parte dei serbatoi di Grillo, portare diversi potenziali astenuti alle urne, raccogliere tanti delusi ex-berlusconiani.
I suoi detrattori, che sono quasi tutti a sinistra, criticandolo fanno solo il suo gioco. Anche perchè è miope bollare Renzi come una nuova tappa del solito ciclo di politica-spettacolo iniziato con l’avvento di Berlusconi.
Renzi è diverso ed è qualcosa di nuovo. Berlusconi qualcosa diceva. Lui, invece, non dice quasi nulla, ma è straordinariamente bravo a farlo. A lui basta un “adesso” perchè nessuno ormai si preoccupa di pensare al “dopo”. Critica l’apparato tradizionale del PD, i residui di partito alla bolscevica, ma lui stesso ha a disposizione un apparato enorme, fatto di imponenti carrarmati propagandistici nel web e tanti piccoli dirigenti locali ggiovani con tante ambizioni, poca voglia di fare la gavetta e nessuno scrupolo. Non avendo obblighi ideologici ha totale libertà di cambiare pelle a seconda del bisogno; in più sta simpatico ai giornali perchè fa audience, semplificando il lavoro dei cronisti e politologi più pigri.
Potrebbe vincere le primarie; Renzi. E se vincesse, il risultato finale delle elezioni sarebbe davvero imprevedibile.
Ad maiora
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Per una volta, voglio commentare con le parole del mio amico Sam, che vede Renzi come il cavallo di Troia: " In maniche di camicia (copione), su un palco stile democrat, persino nei colori (copione), con lo slogan che fu di un altro (copione), Renzi ha chiesto per le primarie il voto degli elettori di Berlusconi. Non entriamo qui nella polemica sulle regole che è roba da azzaccagarbugli, ma Renzi ci faccia capire, è normale chiedere agli elettori della destra di scegliere il leader del centrosinistra? Ingenuo, Alfano ha prontamente commentato: Renzi dice cose talmente simili alle nostre che se non vincerà le primarie finirà per votare per noi. Ma non vorrei che gli ingenui fossimo noi. Che in quell'incontro ad Arcore si sia pianificato anche il modo per rompere dall'interno il centrosinistra?" Anche questa è fantapolitica, ma quando Renzi dice che dell'art 18 non glie ne frega nulla ed è preoccupato per la foto dei leaders di tutta la sinistra, escluso il PD ma non tutto, alla presentazione dei quesiti del referendum contro la riforma Fornero sul lavoro, allora il dubbio ci sorge. Fantasia e realtà spesso si assomigliano e s'intrecciano.
Mi ero avvicinato ai 5 Stelle ma come ho visto questo giovine ragazzo scendere definitivamente in campo per le primarie del PD e dopo averlo sentito ribadire le sue idee a Ballarò non ho avuto dubbi, è Matteo Renzi l'unica speranza per l'Italia che vuole ritornare ad essere ottimista e sognare un futuro migliore. Renzi è l'unico del centro sinistra che ha veramente capito cosa si aspettano i comuni mortali dalla politica. Il momento è ADESSO!
Ma i cittadini di Firenze che hanno votato renzi come sindaco (elezione diretta)Cosa dicono di un sindaco che tra TV, incontri ad Arcore non è stato quasi mai in Comune? Forse è il caso che rassegni le dimissioni oppure tiene i piedi in due staffe? Ricordo altresì che l'elezione diretta del PRIMO MINISTRO non esiste nessuna legge o regolamento del nostro Stato dice questo, non è come quella il Sindaco, Presidente di Provincia e di Regione dove è obbligatorio sapere chi governerà
Claudio Bucci