Nei commenti al mio articolo dedicato sì ai Camaleonti, ma più che altro a una riflessione sul perchè di certe scelte e del successo di determinati eventi, si è sviluppato un dibattito interessante. In particolare ho trovato stimolanti gli interventi di Romano e Carlo, due persone con le quali a quanto pare condivido la passione per un certo tipo di musica di qualità, quella che a Cortona si è vista e sentita negli anni 70 e primi anni 80 con concerti (Area, Banco del mutuo soccorso, Ivano Fossati ecc ecc) che non sempre rappresentarono successi stratosferici, ma comunque restano nella storia e nel cuore di chi, appunto, ama la musica “di un certo livello“.
Personalmente, come già ho scritto, mi fregio di essere stato fra gli ideatori e organizzatori del Cortona Sound Festival per quanto riguarda le prime tre edizioni, nelle quali vennero a Camucia artisti come Caparezza, Morgan, Frankie Hi Nrg, Linea 77 e tanti altri ancora, con l’ingresso gratuito e inattesi notevoli successi di pubblico.
Ritengo questo festival la dimostrazione di come tutto, anche oggi, sia possibile se ci sono le idee, le capacità organizzative e la volontà, e che ogni alibi del tipo “non conviene, non viene nessuno, poi ci si rimette” non abbia senso. Ancora oggi è possibile proporre musica di un certo livello non facendo flop. E più che possibile, forse, è necessario.
Se quindi è giusto che un certo pubblico di 55-60enni che si sono fidanzati e poi sposati con le nenie dei Camaleonti in sottofondo abbia la sua serata di divertimento nell’arco di un’estate, bisogna ricordarsi che esiste anche il resto, offrendo occasioni che siano sì di intrattenimento, ma che pur non rinchiudendosi in nicchie e accademie possano rappresentare anche una certa crescita intellettuale per tutti.
E’ chiaro, da questo punto di vista, che un concerto del Banco nel 1973, degli Area nel 1975, uno di Fossati del 1978 o di Caparezza del 2008 ha più valore culturale e “storico” che uno dei Camaleonti del 2012.
Intendiamoci: di tutto quelli che organizzano, fanno e disfanno nessuno è obbligato a fare meglio, ma qualcuno potrebbe avere almeno il coraggio di cercare di tentare qualcosa di più. Perlomeno i giovani (sempre che abbiano idee…) potrebbero, o meglio dovrebbero, provare a imporsi di più, anche se “a loro rischio e pericolo”, lo stesso che probabilmente correva l’amico Carlo quando portava gli Area del genio Demetrio Stratos alla Festa dell’Unità.
Chi di dovere, invece, potrebbe tenere d’occhio due problemi su cui invito tutti a una riflessione, amministrazione comunale compresa.
Il primo è la totale assenza di eventi fuori da Cortona, a meno che non si tratti di sagre e feste paesane. Come ho scritto è scomparso quest’anno anche il Cortona Sound Festival che si svolgeva a Camucia, portato anch’esso, con una formula diversa, dentro le mura etrusche. A questo punto un territorio ampio come quello comunale è totalmente scoperto e ci sono solo enormi mangiate collettive con la mazurka in sottofondo.
Il secondo è la necessità di recuperare il coraggio della sperimentazione, anche da parte delle istituzioni. Grande stagione il 2012 a Cortona, memorabile. Bello il Mix, bene tutto. Bravi. Ma negli anni 80, sempre a Cortona, tanto per fare un esempio, si invitava un artista di avanguardia come Roberto Fabbriciani (il flautista). Forse, visto che le cose vanno benone, nell’arco di una stagione si potrebbe lasciare almeno qualche spazio in più alla sperimentazione. Chissà, magari nell’immediato potrebbe venire criticata, ma comunque rappresenterebbe un qualcosa sui cui discutere… per poi magari fra 30 anni essere tutti costretti ad ammettere che organizzare quel concerto era stata un’idea geniale.
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E' vero quanto dici Michele e condivido lo spirito del tuo intervento " bisogna osare di più...". Oltre a quelli che hai citato ricordo anche un concerto con Eugenio Finardi un altro grande pezzo della musica italiana. Mi sono domandato in questi anni come mai avevamo a Monte S. Savino la grande Fiorella Mannoia e a Cortona non l'abbiamo mai invitata! Peccato.
Roberto Fabbriciani a Cortona portò, oltre alla sua arte, anche i più grandi compositori del panorama internazionale come Nono, Petrassi, Donatoni, Morricone, Françaix, Yun, Hosokawa ed altri.....
Che tempi incredibili, eppure era ieri...