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La cifra ufficializzata in questi giorni come primo bilancio della fontenella pubblica a “Villa Lovari” a Castiglion Fiorentino la dice lunga su quanto fosse davvero il momento per un’iniziativa di questo genere. Dall’inaugurazione si calcolano in circa 100mila i litri di acqua erogati: i promotori parlano di 66mila bottiglie di plastica in meno, anche se (forse) tale calcolo è un po’ ottimista visto che molti degli acquirenti della fontanella non è detto che prima usassero acqua in bottiglia (forse usavano quella dei loro pozzi, o andavano a prenderla a qualche fonte in collina).
Si tratta comunque di un risultato assai significativo: 66mila bottiglie sono 3 “camionate” di rifiuti in meno, e tutto questo solo per una realtà piccola come quella di Castiglioni.
Sarà forse la crisi, ma risparmiare fa comodo a tutti. Mai come adesso, quindi, c’è terreno fertile visto che alla sensibilità verso l’ambiente e l’utilizzo coscienzioso delle risorse si unisce l’esigenza vera di risparmiare qualcosa. Non abbiamo dati su Foiano, altro comune che ha installato recentemente una simile ‘fontanella’, ma possiamo ipotizzare cifre simili e quindi positive.
E’ quindi un momento da sfruttare, senza perdere tempo. Quanto prima è bene che l’iniziativa vada in porto anche negli altri comuni del territorio, e che finalmente i supermercati inizino a diffondere l’uso di distributori alla spina per i detersivi, altro sistema che si è affacciato da un po’ di tempo in alcune catene.
Poi, a livello di enti pubblici, c’è anche la possibile opzione dei distributori automatici di latte. Meglio se a filiera corta. In Provincia di Siena lo stanno facendo.
Altro settore che meriterebbe un investimento immediato è quello delle buste: abolite per legge quelle di plastica, è bene che anche gli enti locali spendano qualcosa per favorire l’uso di buste di materiale diverso, riutilizzabile. Ad Arezzo è arrivata la busta ‘griffata’ del Comune, 100% propilene, che sarà distribuita gratuitamente in occasione dei mercati cittadini. Idea da replicare e diffondere (forse se ne potrebbe occupare direttamente la Provincia?).
Infine: mercatini ed ecoscambi. L’ambientalismo concreto, degli esperimenti che funzionano. Non quello dei No e dalla sindrome NIMBY. Buono l’esempio visto a Camucia, promosso dal Comitato Tutela Cortona, altrettanto buono quello visto ad Arezzo. Avanti così
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