23 Maggio 1992. Ormai da due anni in casa Lupetti lo stereo di famiglia passa solo i Beatles. Il 14enne figlio Michele è in preda a un amore infinito e senza sosta per i 4 di Liverpool, che peggiora di giorno in giorno. La colpa di tutto questo è di due cassette comprate dalla madre intorno al 1983, peraltro anche tarocche (non sono i Beatles veri, ma una cover band, praticamente una fregatura…) e mai ascoltate fino al 1990, quando improvvisamente vengono tolte dal cassetto e ascoltate. E’ il colpo di fulmine a cui segue il progressivo acquisto di tutta la discografia (non tarocca, stavolta).
Quel 23 Maggio 1992, però, i coniugi Lupetti i Beatles sono ormai sul punto di odiarli per raggiunta overdose e decidono di usare le maniere forti. Dopo aver più volte, invano, ricordato a Michele che “negli anni 60 e 70 c’era anche parecchia altra musica buona” lo caricano in macchina e lo portano dritto nel negozio di dischi di Luciano Milloni, in quel di Camucia
“Ti prego Luciano, dagli qualcosa dei nostri tempi che non siano i Beatles che non ne possiamo più…” è l’accorato appello della mamma. Il buon Milloni si frega le mani e dopo un’attenta riflessione tira fuori dal clindro un disco: Aqualung dei Jethro Tull. “Questi sono eccezionali, e sono perfetti per spostarsi dal pop all’hard rock. Dopo ti darò i Deep Purple, ma intanto ascolta questi“
Dando ossequioso ascolto a cotanto prof li metto nel lettore cd non prima di aver esaminato attentamente la copertina e scorso le note interne all’album. La frase “In the beginning Man created God…” (In principio l’uomo creò Dio) mi incuriosisce perchè parafrasa la Bibbia ribaltandola, ma mentre lo leggo già è partito il riff della title-track. Quel mix di rock e folk mi mette ko: è l’inizio di un nuovo grande amore, che poi da bigamia (Beatles e Tull) diventerà poligamia pura, perchè ben presto arriveranno Deep Purple, Led Zeppelin, Black Sabbath, Uriah Heep e poi ancora Genesis, Emerson Lake & Palmer, PFM…
Tutto questo per dirvi che, secondo me, la venuta di Ian Anderson, assoluto leader dei Jethro Tull, è uno dei momenti più importanti di sempre a Cortona. Avremo a che fare con un’istituzione, autore di album e canzoni indimenticabili e soprattutto in grado di condizionare tutto lo sviluppo successivo della musica. Quest’uomo, che ora appare come un vecchietto scozzese dalla fisionomia simpatica e lo sguardo un po’ inquietante, è insomma un mito vivente che troveremo ancora, fra 50 o 200 anni, in tutti i libri di storia della musica
Ho seguito con poco entusiasmo, in questi giorni, i bofonchii di chi critica il Mix, come pure la grancassa della propaganda. Del Festival scriverò più approfonditamente lunedì, traendo un bilancio con il meglio e il peggio di questa edizione (perchè ci sono state molte cose buone, ma anche alcune pessime). Intanto, però, inizio col dire che provo sincera compassione per determinate categorie di persone
– i critici a prescindere e gli esaltatori a prescindere (categorie purtroppo sempre più vaste a causa dei social, due facce della stessa medaglia che si alimentano a vicenda, per me parimenti fastidiose)
– i tizi thick as a brick (duri come un mattone, cit. Ian Anderson per l’appunto) che in 5 anni di Mix sono riusciti a provare interesse per una sola serata, sicuramente bella, ma su dai… al mondo c’è anche altro (non fate come facevo io quando ascoltavo solo i Beatles!)
– gli orfani di Umbria Jazz, gran parte dei quali non saprebbero nemmeno dirmi chi ha suonato a Cortona in quelle tanto rimpiante serate cortonesi di metà anni 90. Tizi che all’epoca, peraltro, si lamentavano perchè Umbria Jazz portava i drogati e i sudici coi cani
– quelli che non conoscono Ian Anderson e quando hanno saputo che c’era lui han detto sprezzanti “Ma chi è?“. L’ignoranza è una brutta bestia, ma al giorno d’oggi è possibile curarla con poca spesa. Se non tutti hanno avuto la fortuna di aver avuto due genitori come i miei c’è comunque sempre You Tube, con migliaia e migliaia di video disponibili e gratuiti, per recuperare
Ma comunque… buon concerto finale a tutti (quelli che hanno il biglietto, ovviamente, perchè il concerto di questo sconosciuto vecchietto è sold out da giorni…)!
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io appartengo all'ultima categoria però poi mi sono documentato e adesso posso dire "altro che Beatles" :D :P