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Province: tagliarle o salvarle?

Tagliare le province o no? Siete d’accordo con Governo? E’ il tema del giorno, visto che si riuniscono tutti i consigli provinciali d’Italia e l’UPI (Unione Province Italiane) è in gran fermento. La riforma proposta prevede una ri-organizzazione che non farebbe sparire le Province nè le diminuirebbe, ma siglerebbe la scomparsa delle Giunte provinciali (gli assessori) riducendo il Consiglio a soli dieci membri eletti dai Comuni e togliendo moltissime funzioni a questi enti. Ha senso tutto questo? Quanto si risparmia? Cosa ci guadagna e cosa ci rimette il cittadino?

 

Speriamo che la giornata ci aiuti a capire qualcosa di più su questo tema, visto che un piano attuativo chiaro manca completamente e tutta la vicenda rischia di ridursi, proprio perchè non spiegata e calendarizzata bene punto per punto, a una grandiosa fuffa in puro stile italiano.

Ecco un po’ di domande che attendono chiarimenti…certo capziose ma…

1) Non voteremo più per le province? Addio rappresentanze intermedie?

2) Che fine faranno i dipendenti? Andranno a lavorare per gli enti che assumeranno le funzioni fino a ora svolte dalla provincia? E il risparmio allora dove sta?

3) Dove andremo a parare per tutto quello che non potremo chiedere al nostro Sindaco? In Regione?

4) Gli investimenti programmati che fine faranno? Le opere pubbliche finanziate resteranno congelate per il passaggio di consegne?

5) La ri-attribuzione delle funzioni come avverrà, in quali tempi e con quali modalità?

6) Chi spalerà la neve e aggiusterà le strade?

7) Chi si occuperà dell’edilizia scolastica?

8) Che fine faranno i centri per l’impiego?

9) I trasporti come saranno gestiti?

10) (vabè, questa è una domanda stupida…) Non potremo più dirci “aretini” ma solo toscani?

Insomma: facciamo bene i conti e capiamo bene cosa ci guadagneremmo davvero. Il mio timore è che il risparmio reale rischi di essere molto piccolo e questa “grande rivoluzione” si riduca ad un sostanzialmente inutile rimescolamento delle carte, con una nuova (più brutta) facciata e gli stessi costi di sempre.

Certo è vero che gli sprechi nelle province non mancano, che si potrebbe risparmiare tanto e lavorare meglio.

Ma poi penso agli stipendi dei parlamentari, alle loro pensioni, ai vitalizi, ai benefit, ai guadagni degli alti funzionari dello stato, ai burocrati dei ministeri, alle miriadi di enti e frastagliamenti vari, ai catasti, alle soprintendenze, alle decine e decine di ambasciate, alle migliaia di Generali e ufficiali dell’esercito e delle tremila forze armate e meno armate…e qualche dubbio che magari si possa iniziare a tagliare prima da qualche altra parte mi viene

Michele Lupetti

Colui che nel lontano 2006 ideò tutto questo. Fondatore e proprietario di ValdichianaOggi, dopo gli inizi col blog "Il Pollo della Valdichiana". Oltre a dispensare opinioni sulle cose locali è Beatlesiano da sempre (corrente-Paul Mc Cartney), coltiva strane passioni cinematografiche e musicali mescolando Hitchcock con La Corazzata Potemkin, Nadav Guedj con i Kraftwerk. I suoi veri eroi, però, sono Franco Gasparri, Tomas Milian, Maurizio Merli, Umberto Lenzi... volti di un'epoca in cui sarebbe stato decisamente più di moda: gli anni '70

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  • La Provincia ha un senso se si occupa per bene di questioni generali a carattere provinciale come il Piano dei rifiuti, dell'acqua, del coordinamento dei piani urbanistici e dei trasporti, ma per il resto potrebbero essere assegnati fondi, competenze e personale ai Comuni o alle unioni dei comuni, perchè negli ultimi anni il blocco delle assunzioni ha ridotto le Piante Organiche dei comuni del 20% circa e più, costringendo così gli stessi Enti alla privatizzazione dei servizi a ditte e cooperative ottenendo risultati economici modesti e qualità più scadente.
    Per le altre cose, daccordissimo si potrebbe tagliare altrove e in tanti settori, basterebbe un pò di coraggio e buona volontà.

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Michele Lupetti

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