Filtra sino alla (temporanea) mia magione newyorkese la notizia della nuova finanziaria del Governo Monti. Anche all’estero sottolineano il clamoroso coraggio dimostrato dal nuovo premier nelle scelte intraprese e io, da cortonese in quasi-vacanza all’estero attento ed abituato a parlare di vicende politiche e amministrative locali, lo noto soprattutto nell’epocale (perchè davvero sarebbe epocale) scelta relativa a questi enti intermedi. Qualcosa, nonostante la quasi-vacanza, va scritto perchè la notizia è di portata potenzialmente enorme.
Già mi immagino le reazioni che su questo frangente (che poi, in fondo, è una mera ramificazione minore di tutta la finanziaria) potranno arrivare, e che probabilmente metteranno in ambasce determinate forze politiche che il governo Monti lo hanno voluto sostenere con forza sin dall’inizio (leggi: il PD). Adesso la pillola da digerire, e da far digerire ai Presidenti, è enorme.
Niente giunte provinciali, consigli di soli dieci membri eletti dai consigli comunali. La provincia resta, ma si trasforma radicalmente divenendo ente di governo intermedio, con funzioni di servizio e coordinamento nei settori che saranno disciplinati con leggi statali e regionali. L’applicazione pratica su una realtà come quella, per esempio, di Arezzo è veramente tutta da immaginare. Tutte da immaginare le conseguenze sulla nostra “classe dirigente” e sulle nostre abitudini di scelta e modalità di rappresentanza territoriale
Il primo pensiero, di fronte a questa scelta è se Monti riuscirà o meno a mangiare il panettone da Presidente del Consiglio…lo sapremo nel giro di qualche giorno. Di sicuro, entro stasera ci sarà qualcuno che gli darà dell’incompetente
Ne approfitto per salutare i lettori. Tornerò lunedì prossimo nelle lande della Valdichiana ma nel frattempo non abbiate timore. Come avrete già notate siete in ottime mani. La nostra è una bellissima squadra, che ringrazio. E grazie anche al nostro Bisbetico Donato che si sobbarca un gran lavoro in questi giorni di mia assenza
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