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Province: corsi e ricorsi storici

In vacanza a Londra mi sovviene dei tempi di una mia precedente permanenza in quel di New York. Era l’inizio di Dicembre del 2011 e proprio in quei giorni si era appena insediato il governo Monti. Fu così che mi persi lo storico pianto della ministra Fornero ma tramite il Corriere della Sera ebbi modo di leggere e commentare il clamoroso annuncio sull’abolizione delle province direttamente dalla 52esima strada espressi subito qualche lecito dubbio, sia sul merito della decisione, sia sui tempi e sulle modalità che già in parte, con molta poca chiarezza, stavano emergendo. Conclusi con una previsione che alla fine si è rivelata profetica, per quanto abbastanza scontata in un paese come il nostro: ci saranno tante polemiche e poi probabilmente non si concluderà un bel niente.

Così è stato, visto che le Province sono ancora al loro posto ma in compenso per diversi mesi abbiamo avuto di che riempire le pagine dei giornali, anche locali con la querelle anti-senese dell’estate scorsa. Noto adesso qual mio I Pad qui a Paddington che il nuovo Premier Letta ha riparlato di province con un secco “dobbiamo farlo” (abolirle, ca va sans dire). Il problema, di nuovo, sarà il come, vista anche la natura tri-parti san del Governo è le prevedibili nuove resistenze. Nel frattempo però qualcuno ci ha rimesso. Sono i cittadini, così come gli amministratori e tecnici di questi enti. Titolari di deleghe di importanza enorme, si sono ritrovati a dover continuare a governare senza alcuna certezza dal punto di vista sia economica, sia dei tempi. Da ente ‘in scadenza’ hanno comunque dovuto pianificare piani triennali senza sapere quanti fondi sarebbero stati disponibili e per quanto le Province sarebbero rimaste in vita e quindi  titolari della gestione dei servizi. Che posso dire…appuntamento alla prossima vacanza, speranzosi che quantomeno la matassa sia districata a favore dei cittadini, elemento che dovrebbe essere primario, ma su cui l’abolizione delle Province mi ha sempre lasciato dubbi, a fonte di risparmi senza dubbio importanti ma non così tanto come molti pensano. Calcolando che in vacanza vado molto di rado, e quindi passerà di certo un bel po’ di tempo, ho di che essere fiducioso

Michele Lupetti

Colui che nel lontano 2006 ideò tutto questo. Fondatore e proprietario di ValdichianaOggi, dopo gli inizi col blog "Il Pollo della Valdichiana". Oltre a dispensare opinioni sulle cose locali è Beatlesiano da sempre (corrente-Paul Mc Cartney), coltiva strane passioni cinematografiche e musicali mescolando Hitchcock con La Corazzata Potemkin, Nadav Guedj con i Kraftwerk. I suoi veri eroi, però, sono Franco Gasparri, Tomas Milian, Maurizio Merli, Umberto Lenzi... volti di un'epoca in cui sarebbe stato decisamente più di moda: gli anni '70

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