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Primarie: Renzi vince ovunque, in Provincia e in Valdichiana. Vediamo perchè

RISULTATI PROVINCIA DI AREZZO (SEGGIO PER SEGGIO)

RISULTATI VALDICHIANA SENESE

37.642 elettori, con il 61.89% che hanno scelto Renzi e appena il 29.49% che hanno scelto Bersani. Vendola al 7%. Vittoria per il Sindaco di Firenze omogenea in tutto il territorio della Provincia di Arezzo (e Siena) e in tutti i comuni della Valdichiana, aretina e senese, in cui non si notano grosse differenze. Percentuali peraltro affini anche a quello che è stato il risultato nel centro Italia: Renzi quindi non ha vinto solo ad Arezzo, ma più in generale in quelle che vengono definite “regioni rosse”, come lui stesso ha confermato e sottolineato.

Diverse le nostre percentuali da quello che invece è stato il dato nazionale che invece rimanda tutto a domenica prossima, con un ballottaggio che vede Bersani avanti, anche se di poco.

Che dire?

Il primo elemento è la partecipazione, enorme, e il successo organizzativo del centrosinistra che vedremo se sarà pareggiato il prossimo 16 Dicembre dallo schieramento opposto. C’è chi c’ha provato a ridicolizzare questa giornata, ma anche uno come me, abitualmente polemico, è ora costretto ad ammettere, di fronte ai numeri e ai fatti, che l’operazione è perfettamente riuscita e che il centrosinistra ne esce con più credibilità rispetto a prima.

Poi c’è l’exploit di Renzi, spiccato a livello nazionale e gigantesco qui da noi. Come motivarlo?

“Ha votato un sacco di gente di destra!” è un ritornello non sufficiente a spiegare il risultato. O meglio: è vero che ha votato anche gente di destra, ma non si può dire che chi è andato ai seggi l’ha fatto solo per rovinare la festa nella casa del vicino. Renzi ha preso voti di tanti iscritti del PD; oltre a questo tanti delusi del centrodestra hanno visto in Renzi una prospettiva interessante, così interessante da non aver paura di “sporcarsi le mani” andando a votare nelle sedi del PD. A guadagnarci è stato solo il centrosinistra nel suo complesso

C’è poi chi dice che votando Renzi gli elettori hanno voluto combattere il “sistema di potere” dando un segnale anche sul locale. Ma anche questo non vero, e basta guardare come si erano collocati i dirigenti del PD aretino: non erano tutti con Bersani, anzi. Tanto per citare due esempi c’era il Presidente della Provincia e un Consigliere regionale che sono stati ferventi sostenitori del Sindaco di Firenze, alcuni Sindaci, dirigenti, Segretari di Circolo, assessori. L’establishment quindi, se esiste, non era compatto da una parte, ma 50 e 50.

La mia opinione è diametralmente opposta. A mio avviso il popolo della primarie è rimasto lontano da logiche locali e ha espresso, da noi più che altrove, una grande voglia di rinnovamento e una forte critica alla politica nazionale, trovando in Renzi colui che ha saputo incarnare questi sentimenti molto meglio degli altri. Questo è un dato che può essere preso solo con grande positività, perchè conferma che la nostra provincia (e la nostra vallata) sono realtà vivaci, con gente che ha voglia di impegnarsi, di dire la sua, di vivere l’impegno civile in modo attivo.

Un elemento che, aldilà di come la si possa pensare e di come finirà domenica prossima, mi rinfranca.

Arezzo_risultati.xlsx

Michele Lupetti

Colui che nel lontano 2006 ideò tutto questo. Fondatore e proprietario di ValdichianaOggi, dopo gli inizi col blog "Il Pollo della Valdichiana". Oltre a dispensare opinioni sulle cose locali è Beatlesiano da sempre (corrente-Paul Mc Cartney), coltiva strane passioni cinematografiche e musicali mescolando Hitchcock con La Corazzata Potemkin, Nadav Guedj con i Kraftwerk. I suoi veri eroi, però, sono Franco Gasparri, Tomas Milian, Maurizio Merli, Umberto Lenzi... volti di un'epoca in cui sarebbe stato decisamente più di moda: gli anni '70

View Comments

  • Io invece credo fermamente che sia proprio una questione di politica locale.
    I cittadini non vogliono più un PD degli inceneritori, della cementificazione, della corruzione, di enti inutili per gli amici.
    Va da se che nella dirigenza, che è tutt'altro che esente da opportunismo, ci sia chi cerchi mimetizzarsi da 'rinnovatore' sostenendo Renzi.
    Speriamo che da Rossi in giù si apra una riflessione importante e si smetta di devastare il territorio.

  • che tristezza!
    il voto di protesta!
    la paura e il disorientamento generati da cambiamenti a livello dell'Europa e del mondo intero che in Valdichiana diventano protesta giovane/infantile contro gli "adulti" che gestiscono la casa; e questa è una delle aree più civili d'Italia: pensa il resto! non ci inseriremo mai nel flusso del mondo nuovo.Auguri a tutti noi che si sviluppi un po' la capacità di riflessione

  • Come prima cosa deve essere chiaro che il risutato del voto deve essere rispettato, gli elettori cortonesi hanno scelto Renzi. Questo perchè quando si decide un grandissimo esercizio democratico si deve come prima conseguenza accettare ciò che le urne hanno espresso, anche se personalmente non ci piace. Detto questo credo che sia altrettanto legittimo cercare di capire le ragioni del voto, indagare sul perchè in una realtà tradizionalmente collocata a sinistra sia passato così facilmente il richiamo di Renzi. Per me che ho votato Vendola il compito non è certamente facile, tuttavia lungi da me l'idea di criminalizzare chi ha votato il Sindaco di Firenze, credo che le ragioni siano da ricercare innazi tutto in una sorta di "stanchezza" culturale e sociale dell'elettorato di sinistra, in una rassegnazione ed al contempo disillusione rispetto alle possibilità di cambiamento. Questo se si vuole spiega in contemporanea fenomeni diversi, ma per certi versi simili, come il renzismo ed il grillismo. Renzi piace perchè è legenico, perchè pur dicendo cose spesso scontate le dice bene, perchè è capace ad edulcorare messaggi di destra come novità rivoluzionarie. E allora la domanda è come fa un militante di sistra delle Chianacce piuttosto che della Fratta a votare chi dice di preferire Marchionne agli operai della FIOM, di essere orientato verso un sistema isprato ad Ichino? Se fossi cattolico mi salverei dicendo che si tratta di un fenomeno parificabile ai misteri della fede.Passa tra la nostra gente con più facilità un messaggio mediasettiano che un ragionamento sui meccanismi profondi della crisi, sulle responsabilità della medesima, sul chi chiamare a pagare il disastro che ci troviamo davanti e che è stato partorito da venti anni di berlusconismo e da un anno di politiche recessive e di bassa macelleria sociale di Monti & c. Passa più facilmente forse perchè più immediato, fatto di piccoli slogan piuttosto che dai ragionamenti più impegnativi di Vendola e Bersani. Dico subito che per quel poco che potrà contare io andrò a votare al ballottaggio e che salvo pazzie da parte di Bersai il mio voto andrà a lui. Spero che Bersani vinca e che con lui, Vendola si riesca a far rinascere anche nelle giovani generazioni una cultura della politica fatta di approfondimento e conoscenza, di appartenenza. Non una politica come baraccone dei divertimenti dove il migliore vince perchè più scaltro, più furbo, bensì un senso della politica di sinistra intesa come strumento di promozione dei diritti, delle risposte ai bisogni dei "nessuno" citando Andreoli. Nel Panteon di questa sinistra deve esserci posto per Berlinguer, per Pertini, per i morti della resistenza e consentitemi per i giovani ai quali si tenta di togliere la speranza di un futuro.

  • Condivido al 99% l'analisi di Michele Lupetti e quindi non aggiungo altro, quel rimanente 1%, riguarda il fatto che, come ha detto lo psichiatra Andreoli dalla Lilly Gruber, gli italiani sono portati a guardare il vestito e non cosa c'è dietro il vestito. Che vuol dire? Semplicemente che si può ben rappresentare il malcontento e assecondarlo ( il suo riferimento era anche a Grillo), ma senza rappresentare i bisogni dei " NESSUNO ", che è anche il titolo del suo libro, mentre i " QUALCUNO " contano e decidono perchè possono, senza nemmeno domandarsi se quello che fanno è utile o necessario ai cittadini e al Paese. E' già successo con Bossi e Berlusconi che di promesse e cambiamenti ne avevano promessi a tonnellate, ecco perchè dico che Renzi pone delle giuste domande, ma le risposte per i "nessuno" le interpretano meglio Bersani e Vendola. Semmai c'è da dire che il rinnovamento dell classe politica doveva e poteva essere fatto prima senza aspettare che montasse il malcontento dei cittadini e intendo di tutta la classe politica di destra, di centro e di sinistra. Su di una cosa però penso possiamo essere tutti daccordo e cioè che queste sono state per la prima volta "primarie vere".

  • Credo di non aver mai devastato un bel niente, anzi nel 2004 mi candidai a Sindaco con i Verdi pur sapendo di non avere alcuna chance, ma esclusivamente al fine di gettare un sasso sulo stagno della politica locale. Tra le questioni sollevate durante la campagna elettorale allora, la difesa del territorio, le rinnovabili. Questo tanto per precisare.

  • Perché il popolo della sinistra ha scelto Matteo Renzi?

    "Quando si chiedono sacrifici alla gente che lavora ci vuole un grande consenso, una grande credibilità politica e la capacità di colpire esosi e intollerabili privilegi. Se questi elementi non ci sono, l'operazione non può riuscire." - Enrico Berlinguer

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Michele Lupetti

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