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Posto pubblico ai giovani? Addio!

La sera del 24 Dicembre, mentre le nostre cittadine risplendevano di luci natalizie, è andata in scena una Vigilia alquanto alternativa in quel di Arezzo. A promuoverla, nel sostanziale disinteresse mediatico, i dipendenti dell’ente provinciale, riuniti nella sede di Piazza della Libertà per chiedere ascolto. Perchè? Perchè proprio in questi giorni il nodo-Provincia, risultato della monca riforma Del Rio attuata qualche mese fa, è giunto al pettine: in Italia ci sono 20mila persone in esubero ‘di fatto‘. Che significa? Significa che nessuno può licenziarli e il lavoro da fare ce l’hanno, ma non ci sono più i soldi per pagargli gli stipendi. Oltre 200 di questi 20mila sono dipendenti della Provincia di Arezzo

Come siamo arrivati a questo punto?

La responsabilità principale è del Governo

Una volta realizzata la riforma delle Province per la sola parte ‘politica’, togliendo l’elezione diretta da parte dei cittadini del Presidente e dei Consiglieri, si è disinteressato di tutto il resto. Lasciando solo un vano auspicio di abolizione definitiva degli enti provinciali, demandato a un futuro imprecisato (l’anno del mai), non ci si è occupati minimamente di ridistribuire i compiti delle province agli altri enti creando le basi per il futuro. Ogni delega é rimasta dov’era e i dipendenti hanno continuato a fare il loro lavoro

La bolla è scoppiata adesso, coi tagli dei trasferimenti dallo stato agli enti locali: le Province hanno ancora tutte le loro deleghe, devono svolgere tutti i compiti che svolgevano prima, ma non hanno più i soldi per pagare i dipendenti. 200 di loro, quindi, sono di troppo

Come risolvere il problema? Beh, la soluzione rischia di peggiorare le cose. E le vittime sono i giovani in cerca di lavoro: quelli bravi, quelli che hanno i titoli, le conoscenze e le competenze.

Dove finiranno i 200 dipendenti provinciali ‘in esubero’? Ovviamente in Regione o nei Comuni, re-integrati uno ad uno, alla spicciolata. Ogni volta che un Comune avrà bisogno di un nuovo dipendente gli verrà assegnato uno di quelli che avanzano alla Provincia. E così via

Con buona pace del ricambio generazionale

Michele Lupetti

Colui che nel lontano 2006 ideò tutto questo. Fondatore e proprietario di ValdichianaOggi, dopo gli inizi col blog "Il Pollo della Valdichiana". Oltre a dispensare opinioni sulle cose locali è Beatlesiano da sempre (corrente-Paul Mc Cartney), coltiva strane passioni cinematografiche e musicali mescolando Hitchcock con La Corazzata Potemkin, Nadav Guedj con i Kraftwerk. I suoi veri eroi, però, sono Franco Gasparri, Tomas Milian, Maurizio Merli, Umberto Lenzi... volti di un'epoca in cui sarebbe stato decisamente più di moda: gli anni '70

View Comments

  • Grande Lupetti, anche te con la storia del " ricambio generazionale"!
    Il Governo non riesce a cavare un ragno da un buco e con le Province, ovviamente, non si è smentito, perchè Renzi è un venditore di pentole.
    Ha fatto il classico troiaio bleffando e facendo credere alla gente che era in grado di toglierci dai guai.
    Siamo circondati da un'intera generazione di renziani, tutta immagine e battutismi, che imperversa anche dalle nostre parti e anche fuori dal PD.
    Insomma tutte chiacchiere e distintivo, ma sopratutto tutta gente che sa solo specchiarsi e frastornare gli elettori con splendidi quanto vuoti spot.
    Tornando alle Province sai perfettamente che nessuno perderà lo stipendio.
    Siccome la tempesta della crisi è solo all'inizio il mantenimento, appunto, del posto di lavoro è cosa buona e giusta.
    Il c.d. ricambio generazionale a cui ti riferisci nell'articolo, non potrà essere più garantito dal pubblico.
    Piuttosto il pubblico dovrebbe garantire il salario e lo stipendio agli ultracinquantenni che hanno perso il lavoro e hanno una famiglia da mantenere.
    Ma non sarà possibile neppure questo!

    Siamo in guerra Lupetti, siamo in guerra.

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Michele Lupetti

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