Prendo spunto dall’ennesima querelle Meoni – Vignini, relativa questa volta ad un pozzo adiacente alla Reglia dei Molini a Camucia per qualche riflessione. E’ ovvio che la presenza di un pozzo privato inquinato, in cui l’Arpat avrebbe rilevato una concentrazione di arsenico più alta della norma, non può autorizzare in automatico l’equazione secondo la quale anche il torrente adiacente sia inquinato, ma ciò non toglie che la stessa Arpat farebbe bene a campionare l’acqua del torrente stesso, così da fugare tutti i dubbi residui messi in luce dal Consigliere Meoni. Ma aldilà del fatto in sè rimane la necessità di un’attenzione forte alla qualità ambientale del nostro territorio, fra cui ovviamente rientra anche la qualità delle falde acquifere e dei corsi d’acqua.
Tale attenzione forte non potrà certo essere messa in pratica finchè non si invertirà il trend imperante da un po’ che spinge a considerare le politiche ambientali come le parenti povere nello scacchiere delle deleghe di competenza dei comuni. Negli ultimi anni la crisi economica e le contemporanee difficoltà dei Comuni stessi, martoriati da tagli e vincoli oltremodo stringenti, hanno portato infatti l’ambiente fuori dalla lista delle priorità.
Parlare di ambiente, se non con qualche accenno fortuito alla raccolta differenziata, non è più di moda e produce meno voti rispetto all’utilizzo della parola “sociale”, “scuola”, “sicurezza”. Il nuovo trend politico ha quindi tagliato le gambe a tanti progetti e iniziative positive messe in campo negli anni passati, e ha ridotto gli assessorati nel loro raggio di azione. Allo stesso modo anche le piante organiche comunali si sono notevolmente ridotte, e ancora una volta a pagare è stato proprio l’ambiente, sia sul fronte dei controlli e del presidio del territorio, sia delle scelte e delle iniziative da mettere in atto.
A questo proposito risulta alquanto superficiale criticare eventuali mancanze (tutte da dimostrare) quando a occuparsi di ambiente nei comuni sono spesso tecnici che devono ricoprire contemporaneamente una miriade di altre mansioni (ad esempio, a Cortona, anche la non certo “leggera” protezione civile).
Un conto è criticare e respingere eventuali atteggiamenti “allarmisti” e “sensazionalisti”, un altro è non rendersi conto che determinati ambiti meritano attenzione e forze maggiori, semplicemente perchè sono di importanza fondamentale, anche se meno di moda
n.b. l’immagine è una foto generica di “fiume inquinato” inserita a titolo puramente indicativo, ovviamente non vi sono riferimenti al caso della Reglia dei Molini
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