Aldilà del mio proverbiale scarso apprezzamento per la musica de I Nomadi, delle battute acide anti-razziste utilizzando il doppio senso Nomadi – Rom di grande successo su Facebook (del tipo ‘tranquilli, non vi rubano il portafogli, ma vi cantano Io vagabondo…che forse è anche peggio’) e del fatto che Beppe Carletti, conosciuto più da vicino, è una persona simpatica, corretta e soprattutto onesta l’innegabile successo dell’evento di venerdì sera al Teatro Signorelli spinge alcune considerazioni che mi piacerebbe condividere con voi lettori
Prima di tutto è necessario fare i complimenti all’associazione che ha organizzato l’evento, la “Terrazza Folk” di Ronzano, che poi ha ricevuto il giusto appoggio da Banca Popolare e Comune di Cortona. Anche in questo caso io avrei invitato qualche altro artista un po’ meno old-fashioned, ma i gusti sono gusti e devo ammettere che hanno avuto davvero un’ottima idea: invitare i loro beniamini, appunto i Nomadi, a utilizzare il Teatro Signorelli come luogo di prova per il loro tour, partendo proprio da Cortona con la prima data.
L’evento ha portato inevitabilmente uno stuolo di fan anche da molto lontano, riuscendo quindi a catalizzare l’interesse non solo degli estimatori locali dell’inossidabile band emiliana, ma anche dei fan di tutta Italia, in fervente attesa per il ritorno live e ulteriormente incuriositi dalla “data zero”, che per ogni fan che si rispetti ha in sè, proprio perchè data di debutto, un fascino particolare
Le proposte sono quindi due:
La prima è quella di cercare di riprodurre questa formula di teatro come sede di prove per i tour. Il teatro di Cortona, come molti altri teatri in Valdichiana, è un gioiellino splendido, con un’acustica ottima. Cortona (e anche gli altri centri della Valdichiana) offrono poi una permanenza serena, a contatto con la buona tavola e senza particolari pressioni che permettono di lavorare in tranquillità. La proposta potrebbe interessare anche ad altri, magari più famosi e meno old-fashioned rispetto ai Nomadi, ora che poi i tour teatrali stanno un po’ tornando (ad esempio anche i Negrita stanno facendo un tour di questo genere). Proviamoci
La seconda è quella di aumentare la musica a teatro. Di ogni genere, proprio per le qualità acustiche e per il fatto che vedersi un concerto a teatro dona un piacere particolare che giustifica anche un biglietto un po’ più alto rispetto a un concerto all’aperto o in un palasport, da vedere comunque in piedi e con acustiche spesso agghiaccianti. Tempo fa ricordo che andai a sentire un dj che fa avanguardia elettronica (Atom) in un teatro cinema a Firenze (l’Odeon) e la cosa mi impressionò favorevolmente. Una volta ci si potrebbe provare, a rifare roba del genere anche da noi
Si sa come Umbria Jazz, in ormai dieci lustri, abbia portato a Perugia e dintorni,…
Convegni, tavole rotonde, degustazioni enogastronomiche, mostre fotografiche e documentali tutto dedicato all'animale simbolo della Valdichiana:…
“E io vado a mangiare dallo zio Ernesto!!” Scommetto che se solo avesse un ospitale…
È uscita la nuova guida di Condé Nast Johansens per una vacanza in una delle…
Nel genere da me e da tanti altri amato c’ è sempre stata la contrapposizione…
TOP TEN Mussolini il capobanda. Perchè dovremmo vergognarci del fascismo di Aldo Cazzullo,…