Come ogni Luglio che si rispetti si è tornati a parlare di Sagre e, come ormai da alcuni anni, sono le associazioni di categoria dei ristoratori a protestare. Troppe sagre, ma soprattutto troppe sagre finte e troppa concorrenza sleale. Vero, verissimo. Il problema è che anche stavolta si rischia di parlarne a Luglio e poi dimenticarsi della cosa, per poi ritrovarsi l’anno prossimo nella stessa situazione, a ripetere il ritornello
Quello che serve, si dice, è una regolamentazione che premi le sagre vere (es: la Sagra della Bistecca di Cortona, nella foto), legate a un prodotto tipico vero, rispettose della tradizione e con una propria tradizione, sfavorendo invece chi fa semplicemente dei generici ristoranti all’aperto col solo obiettivo di fare cassa, senza però gli oneri che toccano a chi ha un ristorante
Il guaio è che tra il dire è il fare c’è di mezzo il mare e ultimamente anche i Comuni, aumentando a raffica gli eventi da loro organizzati in cui si mangia, certo non hanno contribuito a rallentare il fenomeno
In assenza di regolamentazioni è evidente che la situazione è destinata a restare invariata, anzi semmai a peggiorare. Ma perchè le regolamentazioni non arrivano, nonostante gli annunci che (in passato) c’erano anche stati? A esser cattivi i motivi sono 3:
– La motivazione più cattiva: Le sagre finanziano attività di associazioni, società sportive ecc che sono anche bacini di voti e gruppi di interesse forti ai quali è bene non rompere troppo le scatole
– Quella mediamente cattiva: Non si ha la più pallida idea di come poter regolamentare la cosa senza fare danni
– Quella buona: Oggettivamente il sistema associazioni – società sportive fa cose buone, utili socialmente e con ricadute positive importanti. Non esistendo una via di finanziamento alternativa, in assenza di possibili contributi dai Comuni, sfavorire l’organizzazione di sagre e feste risulterebbe un errore. Meno associazioni significherebbe meno vita
Qualcosa però si può fare e certo il buon cuore degli organizzatori potrebbe dare un apporto. Ad esempio è sul frangente ambientale e dei rifiuti che si potrebbe lavorare molto. Va detto che recentemente i passi in avanti, grazie anche all’impegno di alcuni Comuni, ci sono stati. Quantomeno ci si è accorti del problema e ci si è sforzati di intervenire. Fortunatamente, inoltre, ci sono sagre e manifestazioni in Valdichiana che già da anni attuano comportamenti positivi in questo senso avvicinandosi molto al modello di ‘eco-sagra‘ di cui molto tempo fa avevo parlato: stoviglie biodegrabili e/o piatti in ceramica, raccolta differenziata interna ecc ecc
Da questo punto di vista, quindi, iniziative positive potrebbero essere prese anche in autonomia dagli stessi organizzatori di sagre. In più c’è un’occasione ideata dal Comune di Foiano a cui Valdichianaoggi.it (insieme a Legaambiente e Sei Toscana) ha collaborato volentieri e che è bene ricordare: il Premio Eco – Associazione, nato proprio con l’intento di stimolare le associazioni del territorio a ideare soluzioni eco-sostenibili. Calcolando che c’è anche un piccolo premio in denaro (sia per la sezione riservata alle associazioni foianesi che per quella legata alle associazioni della Valdichiana) è consigliabile per tutti i “sagristi” provare a fare uno sforzo in questo senso