{rokbox title=| :: |}images/pedaggio.jpg{/rokbox}La vicenda legata al pedaggio al casello Valdichiana relativo al raccordo Perugia-Bettolle è probabilmente in via di conclusione e si respirano sensazioni da quiete dopo la tempesta, anche se a ben guardare ancora sta continuando a piovere. Da chiarire ancora se la sentenza del Tar del Lazio dei giorni scorsi abbia provocato la sospensione immediata di rincari e gabelle su tutto il territorio nazionale, risolvendo quindi il problema per quanto riguarda l’Autopalio e appunto il raccordo autostradale che collega l’Umbria e la nostra Valdichiana all’A1. Tutto risolto, secondo alcuni, tutto rimandato, secondo altri, al pronunciamento del Tar toscano sul ricorso che sta per essere presentato dalla Regione insieme alle province di Firenze e Siena, il cui esito è comunque scontato.
Si può chiedere un pagamento solo se si è certi che a questo si fa corrispondere un servizio; questo palesemente non è il caso della Perugia-Bettolle visto che chi esce a Valdichiana non è detto debba necessariamente usare il raccordo. La sospensione degli effetti del decreto legge quindi ci sarà, se già non c’è stata.
Intanto però è già passato un mese, un Luglio vacanziero, e la gabella è stata riscossa. Adesso siamo ad Agosto, ed è ovvio che i soldi sborsati di certo non potranno mai tornare nelle tasche di chi ha pagato. A cosa è servito allora tutto questo? A chi ha giovato? Quale senso ha avuto visto che in termini di miglioramento infrastrutturale non c’è neanche stato il tempo di realizzare qualcosa?
In definitiva la querelle della Perugia-Bettolle si sta dimostrando l’ennesimo caso tutto all’italiana, col grande eclatante annuncio seguito dalla protesta (in questo caso scarsa, forse per via del caldo, o dei mondiali di calcio, o chissà per quale altro motivo….) e dall’annullamento dopo qualche tempo sulla base di una qualche sentenza giudiziaria. Il tutto condito con informazioni poco chiare e/o scarsissime, zero certezze e mille ipotesi che si susseguono per settimane sui giornali e sul web, informazioni poco certe sulle quali hanno cercato di arrabattarsi alla meglio i politici locali, palesemente scollegati fra loro e divisi da confini provinciali rivelatisi stavolta veri baratri insolcabili, ben più importanti del fatto di appartenere allo stesso partito o comunque di amministrare angoli diversi dello stesso piccolo lembo di territorio. Poi, come sempre avviene quando la barca comincia a fare acqua, parte il gioco dello scaricabarile, e nessuno c’entra più nulla e vuol prendersi le proprie responsabilità per quello che è stato deciso e fatto, tutto questo anche “ai piani alti”
Insomma: in piccolo si è trattato della riproposizione di schemi e sceneggiature già viste molte volte. Peccato che a pagare queste pantomime non richieste siano sempre gli stessi.