A proposito del “sarebbe bene ci fosse un po’ di tutto” di cui scrivevo nei giorni scorsi relativamente agli appuntamenti che si trovano in giro per la provincia nell’estate mi fa piacere evidenziare un bell’evento che si svolgerà ad Arezzo nel prossimo weekend. Si tratta del “Passioni Festival“, lo organizza il Partito Democratico e per 3 giorni (27, 28, 29 Giugno) si susseguiranno appuntamenti incentrati su temi vari quali il mondo dell’informazione, quello della politica, la cultura, la musica.
Ci sarà Scanzi col suo spettacolo su Giorgio Gaber, ci sarà il maestro (passatemi il termine inevitabilmente intriso di piaggeria, ma per me è stato veramente un maestro!) Mario Rodriguez, ci sarà un faccia a faccia fra Walter Veltroni e Corrado Formigli. Tutto gratis, a parte i 5 euro per lo spettacolo di Scanzi, con contemporanea apertura per piccoli eventi collaterali al tessuto sociale, le associazioni di categoria ecc ecc
Qualcuno, a leggere che “lo organizza il Partito democratico” avrà sicuramente già storto il naso. Ah, la politica, che mondaccio. Per tanti versi ciò è vero, ma quando la politica fa finalmente qualcosa di utile per tutti, cerca di percorrere vie nuove che possano avere interesse non solo per i propri adepti credo sia giusto sottolinearlo positivamente. Perchè è bello quando la politica si apre al mondo, va nelle piazze, promuove incontri con mentalità opposta a quella della chiusura a riccio, cercando però allo stesso tempo di mantenere finalità coerenti con l’essere un soggetto politico, e qualità.
Il progetto era un pallino del Segretario Provinciale Marco Meacci sin dai tempi in cui ho avuto l’occasione di collaborare con lui. A quei tempi io arrotondavo i miei (magri) guadagni offrendo part-time la mia professionalità e lui, oltre a dirigere il partito, portava avanti il sogno di una kermesse che proprio a Sant’Agostino, di fronte alla storica sede che fu prima del PCI, poi del PDS-DS-PD raccogliesse tanti nomi importanti. Ci ragionammo un bel po’, e come allenamento iniziammo a organizzare un po’ di eventi singoli, da una sera e via, che raccolsero un buon successo. Eravamo in 3 o 4 al massimo: io, il Meacci sempre in tensione anche per i più minuscoli particolari, il mitologico Cico (chi è di Arezzo lo conosce benone, ormai è un’istituzione) e qualcun altro che dava una mano.
Sono contento che l’idea, dopo un po’ di rodaggio, sia finalmente giunta a compimento. E’ andata in porto forse perchè me ne sono andato io, mi viene da dire con un po’ di amara autoironia. Anzi, questo è quello che mi direbbe Meacci tanto per prendermi un po’ in giro come faceva sempre.
Forse semplicemente questo era l’anno buono, perchè le elezioni ormai ci sono state e i deludenti risultati raccolti e il contemporaneo sempre più evidente vuoto delle iniziative culturali in giro per la provincia impongono idee come queste come vere e proprie necessità. I partiti, se vogliono continuare a esserci, devono saper modificare il loro ruolo e tornare in qualche modo a essere utili davvero. Ma non con le clientele, perchè tanto ormai anche a volerlo sarebbe impossibile
In bocca al lupo al Passioni Festival. E anche se fosse vero che non è nient’altro che lo spirito delle Feste dell’Unità riadattato al 2013 io non ci vedrei nulla di male. Almeno, qualcuno, ad andare avanti e a vivere nel suo tempo c’ha provato. E anche le feste dell’Unità, in fondo, con le ciocie importate dalla Bulgaria e i momenti del ricreativo e del curturale qualcosa di bene a questo paese l’hanno fatto
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