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Partiti – autobus, “Santinisti” e il Facebook ormai inutile

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Cene, apertivi, porchette, incontri pubblici, incontri privati, incontri all’aperto, incontri al chiuso, punti elettorali, santini e santinismo, lettere più o meno aperte, manifesti, spot, rassegna di big nazionali…la campagna elettorale è entrata nel vivo. Un baillame nebuloso e articolato che coinvolge Arezzo e riecheggia, visto l’inatteso moltiplicarsi di liste e candidati, anche nei nostri comuni della Valdichiana. Insomma: da qui al 15 Maggio la politica si impegna per avvicinare il cittadino e chiedergli il voto a suon di strette di mano vere o virtuali.

 

 

Squadre di candidati consiglieri comunali, accompagnati da segretarie giovanine con occhialini sexy, collaboratori/trici, pseudo addetti stampa ecc ecc girovagano nei territori perchè vogliono (e devono) attrarre consensi, portando acqua al loro mulino e di conseguenza al mulino di partiti che, ormai ridotti a essere poco più che degli “autobus”, hanno deciso di farli salire a bordo.

 

Un dare e avere molto all’americana, anche se negli Usa i partiti sono quasi sempre due e la campagna elettorale si fa con mezzi diversi. Spesso si fa con idee nuove e vincenti, cosa che da noi per ora sembra alquanto latitare.

 

Ma vediamo, con un po’ di supponenza, di elencare ciò che (secondo me) serve e ciò che ormai non serve per una campagna elettorale che possa produrre qualche risultato reale.

 

Santini e Santinismo. Fenomeno obsoleto da evitare. Specialmente se il “Santino” è corredato da uno slogan banale o una foto orrenda. Già di suo il santino profuma di camera mortuaria, ma può anche arrivare a diventare strumento di comicità involontaria creando risate o (peggio) indignazione.

Manifesti con slogan, simboli e faccioni. Ci possono stare, ma vanno saputi costruire. C’è un rischio simile a quello del santino, pur se con minori effetti necrologici ma maggiori possibili effetti comici. Massima attenzione.

Cene e grandi mangiate. Irrinunciabili, specie in una terra come la nostra, ma vanno utilizzati come strumenti per avvicinare le persone e non come fini.

Comparsate dei big. Da sole non bastano e non smuovono granchè, anche se servono per il morale della truppa. Accoppiate a qualcosa di nuovo, il più possibile aperto e in mezzo alla gente, possono contribuire a ‘sfondare’ il muro dei simpatizzanti già convinti. Opportuno organizzarle in luoghi dove già c’è gente, non tanto per evitare flop, ma per farsi vedere e sentire davvero.

Protagonismo mediatico e spot tv. Da usare, ma senza strafare e correlandosi con i manifesti e gli altri materiali. Serve coerenza e il “profilo” deve risultare, per quanto alto, non fastidoso e soprattutto in linea con quello che è sempre stato. Bando alle lungaggini, ma anche all’astio verso i rivali. Quattro o cinque frasi, quattro o cinque priorità, quattro o cinque temi fondanti e proposte che diverranno realtà subito dopo l’eventuale elezione. Non rincorrere mai l’agenda politica degli altri, non rispondere agli attacchi altrui se non con una battuta, possibilmente simpatica.

Punti elettorali. Se poi restano chiusi e disabitati, allora è meglio non aprirli. Non si può pagare un affitto solo per spiattellare due manifesti col faccione nel centro città e vederli poi lentamente avvolgersi di polvere o peggio cadere perchè il sole ha scollato lo scotch.

Facebook. Ormai inutile. Finiti i bei tempi di Obama. Siamo oberati di inviti a eventi, di suggerimenti, di richieste di amicizia. Nessuno ci fa più caso. Aprire un profilo solo adesso è addirittura dannoso. Il consiglio è quello di utilizzare il tempo e le fatiche dei propri collaboratori altrove e limitarsi a una presenza di basso profilo.

 

Detto questo, confessando che quella dei partiti-autobus non è un’intuizione mia (per il copyright basta chiedere), mi limito a dire che un caso carino in provincia per ora s’è visto, ma ovviamente vi dirò qual è solo a elezioni passate, ovviamente sperando di essere suffragato in questa mia convinzione da un buon esito elettorale.

Michele Lupetti

Colui che nel lontano 2006 ideò tutto questo. Fondatore e proprietario di ValdichianaOggi, dopo gli inizi col blog "Il Pollo della Valdichiana". Oltre a dispensare opinioni sulle cose locali è Beatlesiano da sempre (corrente-Paul Mc Cartney), coltiva strane passioni cinematografiche e musicali mescolando Hitchcock con La Corazzata Potemkin, Nadav Guedj con i Kraftwerk. I suoi veri eroi, però, sono Franco Gasparri, Tomas Milian, Maurizio Merli, Umberto Lenzi... volti di un'epoca in cui sarebbe stato decisamente più di moda: gli anni '70

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Michele Lupetti

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