In occasione del Giorno della Memoria delle vittime dell’Olocausto credo giusto che anche una piccola testata giornalistica locale dedichi un po’ del suo tempo per informare i lettori, semplicemente aiutando a comprendere (in modo inevitabilmente semplice e sintetico) cosa significò davvero l’Olocausto.
Non é forse ancora sufficientemente noto a tutti che con questo termine si intende il genocidio sistematico che fu conseguenza delle politiche razziali del nazismo, attuato dalla fine degli anni ’30 del XX° secolo fino al termine della Seconda Guerra Mondiale.
Oltre agli ebrei, che erano di varie nazionalità (anche italiani), coinvolse nunerosi altri gruppi etnici come i rom e sinti (gli zingari), ma anche in numero elevatissimo le popolazioni slave non di religione ebraica della Polonia e dell’Unione Sovietica.
Nei campi di sterminio e nei campi di concentramento, organizzati dai Nazisti tedeschi principalmente nel territorio della Polonia che avevano occupato militarmente dal 1939, finirono però anche dissidenti del regime nazista, oppositori politici, esponenti di minoranze religiose (pentecostali, testimoni di Geova) e tutta una serie di individui considerati “indesiderabili” come i disabili, gli omosessuali, i malati di mente.
Vittima dell’Olocausto fu quindi non solo il mondo ebraico, ma tutto ciò che non corrispondeva all’ideale di umanità propagandata dal Nazismo e che, in un modo o nell’altro, era ostacolo al trionfo di questa follia.
Per tutte le categorie sopra elencate il destino fu quello di essere prima ridotti in schiavitú e poi morire per avvelenamento (con monossido di carbonio o gas letale), fucilazione, denutrizione e deperimento fisico o malattie che erano inevitabile conseguenza della segregazione.
Nel piccolo riquadro sotto, tratto molto semplicemente da Wikipedia, trovate un riassunto numerico delle vittime (almeno 15 milioni) secondo le stime dello United Stases Holocaust Memorial Museum che aiuta sicuramente a capire meglio le dimensioni impressionanti e la sua disarmante complessità.
Un grosso prezzo, col beneplacito del Governo Italiano, fu pagato anche dai nostri connazionali. Oltre agli italiani che erano di religione o discendenza ebraica morirono nei lager nazisti circa 30.000 deportati politici e 40.000-50.000 militari nostri connazionali imprigionati dopo l’8 Settembre.
Un grande dramma mondiale, quindi, risultato prima di tutto del razzismo nella sua più vasta accezione: questo fu l’Olocausto.
Dire che tutto questo non va dimenticato è forse banale, ma straordinariamente necessario e importante.