{rokbox title=| :: |}images/casimirri.jpg{/rokbox}Desta sicuramente disappunto il fatto che una persona condannata a 4 ergastoli come Cesare Battisti, riparato in Brasile, non venga estradato in Italia. Giustamente questo tema riempie i giornali. Proprio l’estradizione è un concetto alquanto difficile, che sicuramente andrebbe rivisto e merita un giusto dibattito. Viene però da chiedersi un po’ come mai, in questi giorni, la vicenda di Battisti abbia egemonizzato i giornali nazionali e il dibattito politico diventando un vero caso nazionale, prima di venire offuscato solo dal tragico massacro di Alessandria D’Egitto.
Forse perchè (fino appunto al tragico massacro) non c’era altro di interessante di cui parlare e su cui scatenare qualche polemica?
Viene da pensare che sia proprio così visto che non vogliamo andare sempre a pensar male e che di vicende incresciose legate a mancate estradizioni o a ‘ripari’ quantomeno inopportuni, specialmente quando si parla di terrorismo rosso e nero, in passato ce ne sono state tantissime, e quasi tutte sono passate sotto silenzio.
A parte la Francia, paese ben noto per essere il rifugio di tanti ‘ex’, non è certo stato solo il Brasile a negare all’Italia l’estradizione di personaggi più o meno importanti del terrorismo con condanne più o meno pesanti che sarebbe stato giusto fossero state scontate. Penso all’Argentina, ad esempio, penso al Nicaragua.
Proprio in Nicaragua, nel silenzio pressochè totale dei media, dovrebbe ancora abitare in totale libertà un soggetto di rilievo delle Brigate Rosse, quell’Alessio Casimirri che, secondo le ricostruzioni processuali, partecipò alla strage di Via Fani del 16 Marzo 1978, quella con cui, uccidendo cinque agenti di scorta, fu rapito il Presidente della DC Aldo Moro.
Casimirri, a quanto pare leggendo Wikipedia o questo articolo del Corriere della Sera del 2004 che ripercorre a fondo la sua storia, dopo essere passato per Libia e Cuba si è rifatto una vita nel piccolo paese centro-americano, con moglie, figli e ristorante a Managua, proprio nella nazione che fu dei ‘Contras’ e dei ‘Sandinisti’
Di questo soggetto, però, non si ricorda quasi nessuno e pressochè nessuno lo menziona nemmeno adesso. Eppure Casimirri, che vedete nella foto sopra, a quanto dicono i processi prese parte, anche se solo con funzioni ‘di appoggio’, senza sparare, all’agguato di Via Fani. A tirarlo in ballo fu Valerio Morucci, una volta ‘dissociato’, ma Casimirri era già da diversi anni fuggito all’estero.
Un delitto, quello di Via Fani, sicuramente non inferiore, per gravità, alle colpe processualmente riconosciute a Battisti. Calcolandoci anche il fatto che Casimirri, così come Battisti, si dichiara in alcune interviste innocente per i fatti a lui attribuiti dicendosi ingiustamente accusato le similitudini fra i due casi aumentano.
Lasciateci quindi dire, senza alcuna velleità giustizialista e vendicatoria, che se è vero che ‘la legge è uguale per tutti’ allora forse anche gli sforzi dei Governi e i ‘casi’ sulla stampa e l’opinione pubblica dovrebbero essere tutti della stessa portata
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