Una Castiglion Fiorentino “blindatissima“. Nel senso politico-amministrativo (e giornalistico) del termine. Dopo 10 anni caratterizzati sul piano comunicativo da un forte protagonismo e da un vero sciame di comunicati e conferenze stampa, grazie al lavoro di professionisti seri al servizio di un Sindaco motivato a valorizzare al massimo anche gli atti e le realizzazioni minori, Castiglioni è mediaticamente scomparsa e le uniche notizie che compaiono sui giornali (compreso il nostro) riguardano o le prese di posizione delle minoranze ri-sconfitte due mesi fa in sede elettorale e/o le indiscrezioni su quelle che pare sia la situazione finanziaria del comune e quelli che siano i possibili scenari politici futuri. E il Gossip politico prende piede, e risuona in tutta la Provincia vista anche la mancanza di altri temi caldi. Tutti a guardare (dall’esterno) e a chiedersi: che succedera?
Voglio chiarire che non c’è critica in quello che dico, ma una pura e semplice constatazione di un modo di intendere l’amministrazione diverso, direi quasi diametralmente opposto. In questo, quindi, parlare di continuità fra Brandi e Cesarini non ha molto senso. Gli assessori sono quasi tutti gli stessi, l’eredità inevitabilmente c’è, ma il modo d’agire è ben differente.
Al lavoro sui conti, sulle carte e sulle cifre Enrico Cesarini sa di essersi accollato una brutta patata bollente. Non si sa quanta parte di questa patata sia anche il risultato di sue scelte. Ancora non siamo riusciti a capirlo. Cesarini cerca di risolvere la situazione con il metodo che lo ha contrassegnato da sempre, da molto prima che passasse all’impegno politico: il lavoro, tenendo all’esterno un profilo basso, un po’ alla Oriali. Rifugge da comunicati e conferenze stampa. Dice che “le farà“, ma non si sa ancora quando, come non si sa ancora quando farà il Consiglio Comunale. Magari ha già deciso, chissà…intanto preferisce lavorare piuttosto che stare a chiacchierare coi giornalisti. L’altro Sindaco avrebbe agito all’opposto, avrebbe preso (mediaticamente) il toro per le corna, avrebbe risposto a tutti i critici, avrebbe convocato conferenze stampa, avrebbe fatto interviste. Alla Mourinho.
Vabè, comunque quello che conta è il risultato finale. Quale sarà? Boh…
L’ultima giunta sembra (e sottolineo sembra, perchè si va avanti per indiscrezioni) sia stata interlocutoria e senza nessuna decisione cruciale. Ma cosa c’è da decidere? Non si sa neanche tanto bene quello.
Sui giornali si parla di due correnti di pensiero: per dirla con due termini un po’ scemi e di sicuro imprecisi, ma che forse rendono l’idea, ci sono i disfattisti che vorrebbero la dichiarazione di dissesto finanziario per stare più tranquilli e gli irriducibili che invece credono ancora possibile tirar fuori entro il 31 Agosto un bilancio che abbia una qualche quadratura, alla faccia di tutti i gufi e i seminatori di panico. La prima ipotesi sottintende che Castiglioni sia in una situazione più difficile rispetto a tanti altri comuni italiani, la seconda invece che più o meno sia messa come tanti altri.
Ma anche quelle sono solo ipotesi. In questo silenzio è inevitabile che i media diventino preda di un fuoco incrociato contro l’amministrazione, come ha (giustamente) lamentato l’assessore Lucini nella risposta che ci inviò qualche giorno fa. Perchè gli unici a parlare sono i critici, perchè la gente non sa e comincia a pensare che quello che dicono i critici sia vero, perchè i giornalisti si innervosiscono quando non riescono a sapere le cose ecc ecc.
Le certezze a questo punto sono due: a meno di clamorose sorprese a Castiglion Fiorentino si vivrà una lunga estate caldissima, ma le cose come stanno si sapranno molto probabilmente solo in dirittura d’arrivo. Noi giornalisti, per ora, saremo costretti ad affidarci alle chiacchiere, al sentito dire, all’indiscrezione, al secondo me. Restate con noi, cari cittadini, e speriamo che, alla fine, l’esito della vicenda sia positivo e non di lacrime e sangue