Babbi Natale ovunque, mercatini a iosa, accensioni di alberi agghindatissimi in stile Rockefeller Center, piste di pattinaggio, canti e musiche, presepi più o meno viventi, mostre e spettacoli di ogni genere: il Natale 2014 sarà sicuramente ricordato in Valdichiana e dintorni come quello più vivace e carico di iniziative della storia. I Comuni sono tornati a essere protagonisti sul piano organizzativo-promozionale e, di concerto con associazioni e soggetti vari del territorio, hanno predisposto pressochè ovunque un maxi-programmone per la curiosità e la gioia del grande pubblico.
Davvero quest’anno nessuno potrà dire ‘a Natale non c’è niente‘ vista le mole di eventi proposti nei nostri borghi, oltretutto coordinati in modo furbo sotto una sigla unica così da aumentare la percezione positiva e ben spalmati nel territorio per non scontentare nessuno. Da qui al 6 Gennaio non mancherà quindi il da fare, ovviamente all’insegna del più ovvio buonismo, della tradizione, del volemose bene, della religiosità, della caccia al regalo e del magnare…ma d’altronde il Natale per la maggioranza degli italiani è questo
Per ora la reazione della cittadinanza e dei turisti sembra oltremodo benevola e le orde di bimbi festanti viste ieri nei vari centri storici, alla ricerca di un giro in giostra o di un colloquio privato con Babbo Natale, dimostra che le idee proposte funzionano
Il commento che ne esce, osservando in modo disincantato, è quindi senza dubbio positivo, ma con un velo malinconico.
Positivo perchè è bello veder lavorare insieme il Comune, le associazioni e soggetti vari verso il fine unitario di rendere più attraente la propria cittadina nel periodo natalizio, con iniziative che possono interessare sia i residenti che chi viene da fuori (avevo scritto un articolo tempo fa sollecitando proprio questo). Allo stesso modo è positivo notare come chi amministra abbia saputo muoversi in modo equo stando attento ai dettagli e cercando di accontentare tutti (inteso in senso anche territoriale, e anche qui più volte avevo scritto)
Malinconico perchè è evidente che in un periodo di crisi e barbarie diffusa come quello in cui viviamo il Natale sta sempre più diventando una sorta di rifugio onirico-buonista ai mali della vita quotidiana, un’ancora di salvezza che ci riporta agli affetti e ai bisogni primari, che ci fa riassaporare la nostra microscopica dimensione personale riconducendoci alla tradizione, nella disperata speranza di trovarci qualche sano valore. In un’atmosfera un po’ minimalista da lacrima-movie riempiamo così un mese del nostro anno, ricreandoci artificialmente un po’ di positività: tutto molto bello, ma anche un po’ triste e con tonnellate di ovvio spalmate sopra.
E’ invece un gran brutto segno che il commercio inizi a pompare già da metà Novembre palle, alberi, festoni e strenne come è accaduto quest’anno: significa che davvero c’è rimasto solo il Natale per vendere qualcosa. Nell’impossibità di allungarlo a 12 mesi e vendere alberi di Natale anche a Ferragosto qualche altra soluzione andrà trovata… e alla svelta
Si sa come Umbria Jazz, in ormai dieci lustri, abbia portato a Perugia e dintorni,…
Convegni, tavole rotonde, degustazioni enogastronomiche, mostre fotografiche e documentali tutto dedicato all'animale simbolo della Valdichiana:…
“E io vado a mangiare dallo zio Ernesto!!” Scommetto che se solo avesse un ospitale…
È uscita la nuova guida di Condé Nast Johansens per una vacanza in una delle…
Nel genere da me e da tanti altri amato c’ è sempre stata la contrapposizione…
TOP TEN Mussolini il capobanda. Perchè dovremmo vergognarci del fascismo di Aldo Cazzullo,…
View Comments
Si, belle tutte le iniziative per il Natale, ma quando giungerà il momento in cui la nostra cultura antropologica non avrà più bisogno di ricorrenze identitarie da "branco"? io proprio non ne posso più di questo Santo Natale!
E scusate lo sfogo personale