La “Mosca” mette in crisi un intero settore, ma più in generale tutte le famiglie anche in Valdichiana. E’ ormai da giorni sul piatto della politica e dell’opinione pubblica locale il vero e proprio dramma che sta colpendo i produttori di olio extra vergine: è stato il clima irriconoscibile di questi ultimi mesi a favorire la diffusione della temibile “Bactrocera“, insetto coprofago che si deposita sulle olive asportandone gran parte della polpa e causando sia una significativa diminuzione della quantità prodotta che una riduzione del livello di qualità
L’annata 2014 sarà quindi ricordata per una produzione scarsissima (intorno al 20% rispetto alla media delle altre annate) e per un olio dal gusto acido, più difficile da conservare
Il danno colpirà chi fa grande produzione, come alcune aziende della nostra vallata ben note in Italia e nel mondo per la qualità del loro lavoro, ma anche i piccoli e piccolissimi produttori
Quasi tutte le nostre famiglie, in virtù di origini contadine comuni a noi tutti, hanno la fortuna di possedere oliveti utili quantomeno a produrre olio per le esigenze familiari, evitando così di acquistarlo. Alcuni di noi hanno anche la possibilità di ‘arrotondare’ ottenendo piccoli introiti dalla vendita ad amici e conoscenti della quantità eccedente, spesso a prezzo ridotto, un prezzo ‘da amico’ che agevola anche gli acquirenti.
Allo stesso tempo l’indotto di occupazione legato alla raccolta e alla molitura è molto importante e permette di offrire occasioni a chi non ha lavoro, cerca di arrotondare o si barcamena con lavori saltuari. Qualche settimana a raccogliere le olive o al frantoio significa per tanti un guadagno onesto, utile per andare avanti, spesso fondamentale per vivere
E’ quindi evidente che quest’anno in Valdichiana saremo tutti ancora più poveri, perchè tutti più o meno siamo legati all’olivo e ai suoi frutti
Che si può fare di fronte a questo enorme danno collettivo?
Positivo, come primo passo, il fatto che la Regione Toscana abbia annunciato la volontà di richiedere lo stato di calamità naturale: la volontà è emersa durante la commissione agricoltura del Consiglio Regionale. Si spera di arrivare ad ottenere almeno l’esenzione contributiva per un anno per le aziende che hanno ricevuto danni dalla ‘mosca’. Tutto ciò sarà però poco più che un palliativo, la cui distribuzione pratica non potrà coprire le difficoltà di tutti
Importante è quindi operare da subito per rilanciare il settore, garantendo già nel 2015 una produzione rafforzata e di qualità, sperando ovviamente che gli insetti parassitari non godano di condizioni favorevoli su cui proliferare ancora
In queste politiche di rilancio le amministrazioni comunali possono svolgere un ruolo notevole: aver sollecitato la Regione è stato un passo utile, promuovere i prodotti locali è altrettanto importante (lo si fa, ma lo si potrebbe fare molto meglio), ma soprattutto c’è da pensare come intervenire per far sì che tutte le risorse esistenti siano sfruttate fino in fondo. Su questo c’è molto da lavorare.
Ormai da molti anni abbiamo fatto notare come molte piante restino abbandonate e quantità ingenti di olive non vengano colte. Basta farsi un giro per le nostre campagne per notare come tanti proprietari si disinteressino della cosa.
Da un lato quindi c’è chi offrirebbe volentieri il proprio lavoro, dall’altro c’è chi potrebbe darlo e non lo dà: risolvere questa contraddizione è un obiettivo su cui concentrarsi da subito. Se uscisse qualche idea da qui alla prossima stagione potremo presentarci ai blocchi di partenza dell’annata 2015 con ancora più possibilità di attutire i colpi di questo pessimo 2014
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buongiorno. ci sarebbe una possibilità di far colloquiare chi ha gli oliveti in abbandono e chi invece avrebbe voglia di perderci un po' di tempo dietro. per prima cosa si dovrebbero indire dei corsi-incontri per spiegare e confrontare le tecniche verso la classe dei pensionati, ed anche per contarci e confrontarci, che sono molti, i quali potrebbero dedicare tempo ed arte al mantenimento degli oliveti. e poi un bel sano ed antico ricavato al 50 per centro tra le due parti che accontenterebbe tutti. la cosa difficile da risolvere però è sempre quella con lo Stato, ingordo ed ottuso. se qualcuno mi sorprende a raccogliere le olive in un campo altrui, insieme anche a dei familiari, chi mi assicura poi che non mi vengano applicate le solite salatissime multe? se si risolvesse questo problema forse qualcosa di buono si potrebbe fare, altrimenti...crepi Sansone e tutti i Filistei, purtroppo.
Caro Lupetti, hai affrontato un tema caro a tutti e sulla bocca di tutti.
Ma le famiglie della Valdichiana non sono in crisi a causa della "mosca", figuriamoci.
Del resto tu stesso dici che gli olivi sono abbandonati da anni perché la loro coltivazione non rende.
Cioè si coltiva "per il consumo" e ci si rimette.
La Regione, spinta anche dai Sindaci che cavalcano l'onda, potrà richiedere lo stato di calamità naturale ma nessuno la prenderà in considerazione perché non ci sono soldi e la Regione lo sa perfettamente.
Insomma, non ho i dati, ma coltivare l'ulivo non è mai stato un businnes e non lo diventerà dalle nostre parti.
Dispiace che questa "mosca" abbia rovinato il raccolto ma i problemi seri (davvero) non sono questi.
UN PROGETTO IMPORTANTE POTREBBE ESSERE QUELLO DI COSTITUIRE UN QUALCOSA PER ES.UN CONSORZIO CHE POSSA RACCOGLIERE TUTTE LE OLIVE E METTENDO DACCORDO I DUE FRANTOI DEL COMUNE O ANCHE UNO SOLTANTO CREARE UN PRODOTTO OMOGENEO E UN MARCHIO "CASTIGLIONESE"
IO POTREI ESSERE DISPONIBILE A VALUTARE PROPOSTE