A volte, quando si parla di sanità, sembra di stare in un supermercato. Fra prezzi che finiscono sempre col “.99” per sembrare più bassi, offerte speciali, sconti per i soci e “3×2”. Negli ultimi giorni dopo un lunghissimo buio si sono riaccesi i riflettori su Monte San Savino, un comune che con Castiglion Fiorentino condivide il fatto di avere un “Cassero” ma anche quello di non avere un Sindaco, almeno fino al prossimo Maggio. Il tema centrale, che poi di fatto è divenuto il primo argomento di dibattito politico in vista dell’ormai prossima campagna elettorale, è l’annunciata riorganizzazione del servizio di emergenza sanitaria – 118 nella zona aretina, di cui Monte San Savino fa parte.
Il progetto, presentato giovedì sera, vede per “il Monte” il passaggio da una situazione con una sola ambulanza dotata 24 ore su 24 di medico a bordo a due ambulanze di cui però una sola con il medico per 12 ore e l’altra, invece, con i soli infermieri.
Monte San Savino ci guadagnerà o perderà? Boh…
Il medico a bordo è fondamentale più o meno di avere una sola ambulanza invece che due? Quanto possono fare gli infermieri se non c’è un medico? Ariboh…
E’ proprio la sensazione di trovarsi di fronte a una specie di “3×2”, quelle offerte che prendi tre paghi due ma quei tre che prendi alla fine sono per qualche motivo fallati e valgono quanto uno e mezzo, che lascia un po’ disorientati e, pur con tutta la fiducia verso la dirigenza Asl e convinti che certo riorganizzare e razionalizzare sia spesso necessario e non significhi per forza tagliare, il dubbio resta.
Certo i maligni che dicono che la dirigenza sanitaria e certe parti politiche siano tutt’uno sono stati decisamente smentiti dai fatti, visto che la decisione, se davvero politica e sanità fossero la stessa “banda”, sarebbe davvero arrivata con molto scarso tempismo, visto che mancano 3 mesi alle elezioni e le speculazioni politiche non mancano.
Il suggerimento che mi permetto di dare è quello di “congelare” la decisione almeno fino a dopo le elezioni.
Tutto questo però non perchè la sanità debba diventare un fatto politico, e nemmeno perchè la politica debba per forza decidere sulla sanità, ma perchè su una riorganizzazione di questo tipo, il cui rilievo certo non è straordinario ma è comunque significativo per una piccola realtà comunale come quella savinese, è bene che la si prenda sentendo anche un Sindaco democraticamente eletto, cioè la voce diretta dei cittadini.
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