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“Se ci fosse una metropolitana di superficie sulla linea lenta della ferrovia molti, me compreso, lascerebbero l’auto e prenderebbero il treno per arrivare ad Arezzo. Il che sarebbe automaticamente una riduzione drastica del traffico dei pendolari”. Leggiamo su La Nazione di oggi questo ‘virgolettato’ di Pierluigi Amorini, ex-presidente della Circoscrizione di Rigutino. Un commento riferito ovviamente alla SR71, contro la quale nelle ultime ore, a seguito dell’ennesimo incidente che ha coinvolto un pedone (una ragazzina di 12 anni), si leva la protesta dei residenti di Rigutino, Policiano e degli altri centri abitati attraversati da questa grande (e intasatissima) arteria.
Fa piacere leggere le parole di Amorini, che si connettono positivamente a quanto noi sosteniamo da tempo, ossia che oltre ai giusti presidi a tutela dei centri abitati e dei loro residenti (autovelox, illuminazione, strisce pedonali, marciapiedi) su cui si è sicuramente investito negli ultimi anni, si debba cercare anche la promozione di una soluzione definitiva, che ‘svuoti’ la 71 e la riporti ad una condizione di normalità.
Abbiamo spesso detto che le varianti in sè, per quanto utilissime (così come le rotatorie) non possono bastare a risolvere definitivamente il problema. La metro di superficie, con corse a getto continuo in un tratto che potrebbe partire da Terontola, se non addirittura da Chiusi fino ovviamente ad Arezzo, ripristinando anche le vecchie stazioni fra cui anche quella di Rigutino e Olmo, sicuramente garantirebbe una copertura molto maggiore e disincentiverebbe notevolmente l’utilizzo dell’auto. Tutto questo, ovviamente, se ben coordinato con un servizio di mezzi pubblici interni ad Arezzo sempre più efficace, visto che non tutti i pendolari della Valdichiana lavorano nella zona della stazione o nel centro storico.
Bene che se ne parli, quindi, e che qualcuno molto più autorevole di noi rilanci l’idea. Speriamo che questo tema diventi patrimonio anche della politica locale.
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