Dal sempre ottimo Giancarlo “Pippo” Sbardellati (La Nazione) veniamo oggi a scoprire che la presenza di stranieri nel territorio della Valdichiana è ovunque in calo. Pare che a generare la flessione sia principalmente l’assenza di lavoro: se non c’è quello è ovvio che la Valdichiana risulti meno appetibile per chi arriva da fuori. Tale calo è però evidentemente in controtendenza con quello che è il sentire comune, specie dopo i recenti tragici fatti di Lampedusa. Grande clamore scatena anche il dibattito sul reato di immigrazione clandestina, considerato come una priorità nonostante abbia prodotto solo 12 condanne in un anno e sia di fatto ininfluente.
Ah, ma forse il calo è solo degli immigrati “ufficiali”, quelli irregolari mica risultano, direte voi.
Non lo so.
E’ scoprire l’acqua calda dire che ogni problema sociale è avvertito più che altro in base a quella che è la presentazione che se ne fa nei media. Numeri (forse) precisi esistono su tutto il fenomeno-immigrazione, ma per farsi un’opinione contano più le sensazioni o quello che si sente in giro. Poi c’è quello che ti raccontano i politici, poi c’è quello che senti sui giornali. Poi c’è Facebook
Da quando è arrivata la ministra Kyenge, donna di carnagione nera non nata in Italia, il dibattito si è imbarbarito a livelli mai visti prima. In automatico, alla vista del carnato nero, è partita l’indignazione negli strati meno alfabetizzati della nostra popolazione, già sufficientemente (e comprensibilmente) incavolati di fronte ad anni di crisi economica e a una classe politica clamorosamente inetta. Sull’indignazione hanno proliferato le speculazioni di soggetti specializzati in teatrini borderline e arte della sparata, anteprima di tutti gli orrori successivi.
Fatto sta che si è creata una sorta di nuova tipologia umana: il barbaro di Facebook
Tale barbaro riempie le sue giornate con 2 azioni:
– raccolta di pseudo-informazioni da siti web di dubbia attendibilità con notizie gonfiate, scritte (volontariamente o involontariamente) male, in modo parziale o fazioso, oppure il cui titolo non corrisponde neanche minimamente a quanto scritto negli articoli (che non vengono letti) ma crea grande effetto
– reiterata (al limite dello psicotico) condivisione di link su Facebook, alcuni provenienti da tali siti web “cialtroni”, altri da pagine varie trovate sempre su Facebook che a loro volta appoggiano ai siti “cialtroni” oppure fanno circolare immagini con notizie false spesso non esenti da errori ortografici al limite dell’immaginabile, realizzate spesso utilizzando programmi di grafica evidentemente obsoleti e raggiungendo assolute vette di trash
Sia chiaro che scrivendo questo non intendo dare giudizi o difendere l’operato della Kyenge, su quello che fa e dice come Ministra si può discutere quanto e come si vuole. Il problema è che i Barbari non discutono di quello, ma di cose che non c’entrano nulla, e anzi…neanche discutono, offendono e basta.
Mi viene da pensare che il proliferare della specie non sia solo il risultato di stupidità e ignoranza, ma anche di qualcuno meno scemo che si diverte a cavalcare il fenomeno allargando a macchia d’olio. E penso che ciò avvenga più per goliardia, per divertirsi con gli stupidi, che per chissà quale piano diabolico di manipolazione dell’opinione pubblica.
Fatto sta che scorrendo la mia “home” di Facebook da molto tempo almeno il 50% dei contenuti riguarda assalti alla Kyenge o boticate varie contro quello o quell’altro politico, regolarmente con le H e le doppie sbagliate. E ogni giorno peggiora, perchè poi stanno aumentando anche le evidenti bufale che vengono prese per vere.
Il top assoluto a livello personale l’ho toccato la settimana scorsa con un articolo di “Lercio“, una testata satirica che confeziona notizie palesamente false facendo ironia (in modo intelligente) sulla tanta monnezza che si legge nel web. Giuro di aver visto almeno una quindicina di miei amici di Facebook condividere, condito con improperi pieni di h sbagliate e discussioni infinite fra razzisti e anti-razzisti intervenuti anch’essi per infamare a caso, questo articolo dal titolo “Kyenge shock: Prendiamo cani e gatti degli italiani per sfamare gli immigrati“.
Vi sembrerà incredibile, ma l’avevano presa per vera
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meno immigrati, meno diversità e complessità: impoverimento culturale e noia