E’ durato poco, troppo poco, ma è stato bello. Nemmeno un’ora di illusione che in una traccia di italiano della maturità 2012 si fosse palesata una qualche idea un pochino meno medievale o finto-attuale del solito. Intendiamoci: anche un tema su Marco Simoncelli o Amy Winehouse poteva tranquillamente scivolare nel banale, nel retorico, nel conservatore, nel moralista, nell’inutile, nel pletorico. Ma forse sarebbe stato un segnale, come dire: “ragazzi, scusateci…abbiamo finalmente capito che fra i morti giovani le figure care a voi 18enni d’oggi non sono più James Dean o nella migliore ipotesi di vicinanza temporale Jim Morrison, perchè nel mezzo ci sono stati almeno 40 anni di storia e qualcosa è successo”.
E invece, a quanto pare, nulla o quasi. Montale, che per carità è un grandissimo, un genio, e ha scritto cose eterne, profonde e bellissime, ma compare nei temi della maturità un anno si e quello dopo pure (toccò anche a me, nel lontano 1997); i “soliti” ebrei, che magari a forza di essere compatiti potrebbero pure finire per incazzarsi, il “bene comune e individuale”, “i giovani e la crisi” che autorizza vittimismi generazionali a iosa, la “responsabilità della scienza” che oddio, quanto mi sa di banale…e potrebbe liberare sconcezze del tipo “no alla clonazione!” oppure “le macchine distruggeranno l’umanità”, “la scienza inventa a fin di bene poi l’uomo la sfrutta male perchè è malvagio!” e amenità simili.
Preciso: le mie sono ipotesi e considerazioni a caldo. In attesa pure di leggere le tracce intere. Ed è parecchio caldo, visto che in questa stanza dove scrivo avrò almeno 40 gradi. E forse è il caso che faccio uno sforzo di modernità anche io, comprandomi un condizionatore.
Ma davvero sarebbe stato bello, aldilà di Steve Jobs che l’avevano indovinato anche i sassi, se ci fosse stata una come la Winehouse, che di cognome faceva “Enoteca”. Nomen Omen.
E invece l’unica novità pare quella dei temi inviati via web. L’avrebbero potuto fare anche nel 1997, forse, quando c’ero io e c’era il 56k. L’hanno fatto adesso. Meglio tardi che mai